Ha presentato istanza per la messa alla prova Massimo Virgilio. Il consigliere comunale, eletto nella lista “Aversa, Italia”, è imputato di minaccia e lesioni aggravate in un processo in corso presso il tribunale di Napoli Nord. Finora la vicenda era rimasta avvolta nel riserbo e per ora non sono chiari i contorni, ma grazie alle nostre fonti Italia Notizie è riuscita a portarla alla luce. La richiesta, depositata dal suo avvocato, mira alla definizione del procedimento. La messa alla prova infatti è una modalità alternativa alla celebrazione del processo penale che prevede la sospensione del procedimento per alcuni reati che non superano i 4 anni di reclusione e considerati di minore gravità sociale. In cambio l’imputato deve seguire un programma di attività e prescrizioni. L’istanza può essere presentata fino all’apertura del dibattimento. L’accoglimento della sospensione del procedimento penale prevede una serie di misure, tra cui l’ammissione a un programma di attività lavorativa non retribuita, ossia lavori di pubblica utilità, l’adempimento di prescrizioni e in taluni casi il risarcimento del danno alla persona offesa. Se l’imputato trasgredisce gravemente al programma la sospensione del procedimento viene revocata. La revoca scatta anche in caso di rifiuto alla prestazione del lavoro di pubblica utilità oppure nell’eventualità che durante il periodo di prova sia commesso un nuovo delitto non colposo, ovvero un reato della stessa indole rispetto a quello per cui si procede. Il buon esito della messa alla prova determina l’estinzione del reato.
Nel caso di Virgilio, imputato per minaccia e lesioni gravi, spetterà al giudice stabilire se accogliere o meno l’istanza di messa alla prova, ma è molto probabile che la richiesta sarà assentita. Infatti l’autorità giudiziaria potrà respingere la domanda soltanto nei casi il soggetto sia dichiarato delinquente abituale o per tendenza. Una fattispecie che non riguarda il consigliere comunale di maggioranza, coinvolto in una vicenda occasionale. Sul piano politico-amministrativo quindi spetta a lui stabilire se il procedimento a suo carico pone una questione di opportunità rispetto alla sua funzione pubblica. Italia Notizie non fa parte della folta schiera di giustizialisti, per cui non saremo noi a fare una battaglia per chiedere le dimissioni di Virgilio. Si tratta di vicende giudiziarie che non afferiscono al suo ruolo di consigliere comunale. Se deciderà di restare in carica sarà una scelta legittima. Nessuno scandalo. Almeno per noi. Virigilio dovrebbe però chiarire i contorni di fatti che non sono mai stati resi pubblici. Per il resto lasciamo volentieri ai finti paladini della legalità il rogo della Santa Inquisizione, con annesse condanne irrogate a giorni alterni. E soprattutto a persone alterne. Con l’assoluzione sempre e comunque degli amici e degli amici degli amici e dei componenti del cerchio tragico dei moralisti spesso privi di morale.
Mario De Michele