Se i cittadini di Succivo credono fermamente nel fato possono stare tranquilli. Se invece seguono la corrente filosofica del razionalismo devono preoccuparsi, e non poco, per l’ennesimo “pasticciaccio brutto” riguardante la realizzazione del campo sportivo. La variante ai lavori è soltanto l’ultimo tackle a gamba tesa di una partita piena di falli. Sulla lista degli infortunati figurano i contribuenti. Toccherà a loro pagare il mutuo di ben 1.200.000 euro acceso dall’amministrazione comunale. Breve riassunto della vicenda. Lo scorso 26 gennaio il capo dell’Utc Pino De Rosa adotta la determina numero 40. Alla Settembre 2 Srl, ditta aggiudicataria dell’appalto di 800.000 euro dopo la rinuncia della Gu.Pe.Di., vengono concessi altri 52.579 euro. Su cosa si fonda il provvedimento di De Rosa? Su circostanze impreviste ed imprevedibili rispetto al progetto originario. Le circostanze impreviste ed imprevedibili sarebbero legate al degrado e agli atti vandalici che hanno aggravato le condizioni della struttura. Campania Notizie già lo scorso 4 febbraio aveva denunciato la palese illegittimità del provvedimento (clicca qui) evidenziando tutte le incongruenze di un pastrocchio amministrativo. Il livello di degrado della struttura era già noto alla ditta appaltatrice dal 15 luglio 2020, giorno di assegnazione del cantiere. Stessa cosa dicasi per i danni provocati dalle incursioni dei vandali. Di “imprevisto e di imprevedibile” non c’era un bel nulla. Eppure il responsabile dell’Utc adotta la determina. Lo fa, per giunta, 5 giorni prima della scadenza del suo incarico (il contratto terminava il 31 gennaio).
LE TRATTATIVE DEI PAPABOYS E LA GIRAVOLTA DI COLELLA
E qui veniamo al fato. O alle strane coincidenze che dir si voglia. L’8 febbraio il sindaco Gianni Colella si dimette. Pubblica un post su Fb per motivare la traumatica scelta. Tutta fuffa. La verità è che a lui quella variante ai lavori puzza di bruciato. Non a caso non proroga l’incarico all’architetto De Rosa perché è venuto meno il rapporto fiduciario. Dopo i frenetici incontri con il gruppo di Salvatore Papa, vicesindaco ma in realtà vero condottiero del Comune, il buon Colella rivolta la frittata e con motivazioni risibili, sia sotto il profilo politico che amministrativo, il 26 febbraio ritira le dimissioni. I bene informati svelano i retroscena. Le trattative per riportare il sindaco a miti consigli si intrecciano con i numerosi contatti con De Rosa. I Papaboys gli assicurano che tornerà alla guida dell’Utc ma spingono affinché il tecnico revochi la determina da lui stesso adottata. In un primo momento l’architetto dice di non essere intenzionato a fare passi indietro. Ma c’è un colpo di scena. Nello stesso giorno del ritiro delle dimissioni di Colella (il 26 febbraio) arriva la nota di Carlo Della Perruta. Il segretario comunale sancisce l’illegittimità della determina. Va “revocata in autotutela”, scrive. Avevamo anticipato anche questo già il 20 febbraio (clicca qui). Guarda caso appena un giorno prima Colella si era premurato di firmare un decreto per corrispondere al segretario comunale la somma di 4.447,50 euro “per il conseguimento degli obiettivi” relativi al 2020. In una città “normale” un sindaco dimissionario adotta esclusivamente provvedimenti d’urgenza, ad esempio ordinanze per la sicurezza stradale o per la tutela della salute pubblica. Che urgenza c’era nell’elargizione della retribuzione di risultato al segretario comunale?
DE ROSA FINISCE SOTTO ACCUSA MA OTTIENE IL REINCARICO
Ma il peggio deve ancora venire. Dopo essere tornato “pienamente” in carica, Colella consegna di nuovo lo scettro di responsabile dell’Utc nelle mani di De Rosa. È il primo marzo. Un triplo salto mortale carpiato. Il decreto contiene un passaggio talmente esilarante da ricordare le memorabili gag di Peppino e Totò. L’architetto è stato reincaricato perché, citiamo testualmente, “valutato positivamente il servizio espletato in termini di qualità delle prestazioni e di comportamento organizzativo”. Lo stesso architetto, che a detta del segretario comunale ha adottato una determina illegittima dalla A alla Z, invece di finire nella black list dei tecnici, viene premiato. Siamo al cabaret. Peccato che ci sia poco da ridere. Questa vicenda rischia di finire molto male, non solo in ambito amministrativo. Per la concessione della variante De Rosa dovrebbe essere sottoposto quantomeno a un provvedimento disciplinare, o no?
UNA CATERVA DI INTERROGATIVI SENZA RISPOSTE
C’è una risma alta così di coincidenze sospette. È un caso che il 26 febbraio, seppur dimissionario, Colella abbia firmato il decreto per far intascare al segretario comunale 4.447,50 euro? È un caso che nello stesso giorno Della Perruta abbia protocollato la relazione che annienta la variante? È un caso che il primo marzo Pino De Rosa, nonostante una mortificazione professionale senza precedenti, sia stato ricollocato al timone dell’Utc? Facciamo un’altra previsione che siamo certi si avvererà presto. Nella prossima puntata di questa fiction noir assisteremo alla revoca della determina “incriminata”. De Rosa si rimangerà tutto. Ma una determinazione comunale non è un’ordinazione al bar. Non è come chiedere prima un caffè e poi optare per un aperitivo. L’architetto dovrà spiegare e documentare perché e sulla base di quali elementi ha ravvisato le circostanze impreviste ed imprevedibili. Temiamo per lui che non basteranno le “pezze d’appoggio” fornitegli negli ultimi giorni. La via d’uscita è troppo stretta. Ma il provvedimento di revoca arriverà ugualmente. Sarà l’ennesimo “atto impuro” dell’amministrazione comunale. In 5 anni di mandato gli esponenti della maggioranza ne hanno commessi così tanti che dovrebbero essere tutti ciechi da un pezzo.
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UNO STRALCIO DELLA RELAZIONE SU REVOCA DETERMINA
IL DECRETO DI COLELLA DIMISSIONARIO PER PREMIARE DELLA PERUTA
IL DECRETO DI COLELLA DI REINCARICO A DE ROSA
UNO STRALCIO DELLE MOTIVAZIONI DEL REINCARICO A DE ROSA