La tv israeliana Kan, che ha citato fonti egiziane, ha riferito che i 13 ostaggi israeliani da liberare sono stati consegnati alla Croce Rossa. L’ufficio del premier Netanyahu ha confermato che gli ostaggi sono nelle mani della Croce Rossa e dopo una prima visita stanno procedendo verso il valico di Rafah. Secondo i media, sono partiti da Khan Younis per dirigersi verso il valico. Anche Hamas conferma di aver consegnato i 13 ostaggi israeliani alla Croce Rossa. Lo ha riferito l’emittente Voce di al-Aqsa, legata ad Hamas. Funzionari israeliani hanno confermato che i sequestrati israeliani sono stati consegnati alla Croce Rossa in Egitto, come riportato dalla rete Cnn. Lo rende noto il sito Ynet news. Anche un’altra fonte ufficiale israeliana, citata dalla tv Kan, ha confermato che i 13 ostaggi sono nelle mani della Croce Rossa in Egitto. I13 ostaggi israeliani sono ora stati consegnati allo Shin Bet. Lo rende noto una fonte israeliana, secondo quanto riporta Times of Israel. Gli ostaggi rilasciati oggi da Hamas ”stanno bene”. Lo ha reso noto la Croce Rossa al Magen David Adom, il suo equivalente israeliano. Il direttore del Magen David Adom Ely Bin ha detto alla televisione israeliana che in tutto la Croce rossa ha ricevuto 24 ostaggi: 13 di cittadinanza israeliana e altri 11 con cittadinanze diverse. Gli ostaggi israeliani sono ora diretti verso il valico di Kerem Shalom con Israele. Lo ha detto la tv Kan che ha trasmesso un video – girato d Npr – di un convoglio della Croce Rossa che passa dal valico di Rafah. A bordo si possono vedere alcune donne – giovani e anziane – e anche un bambino. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, annuncia che 39 donne e minori palestinesi imprigionati da Israele sono stati rilasciati in linea con gli impegni sulla tregua. Lo riferisce al Jazeera. In un tweet il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al Ansari scrive che si conferma “il rilascio di 39 donne e bambini detenuti nelle carceri israeliane in attuazione degli impegni del primo giorno dell’accordo”. “Dodici lavoratori thailandesi presi in ostaggio a Gaza sono stati rilasciati”. Lo hanno confermato il dipartimento di Sicurezza e il Ministero degli Affari Esteri. Lo ha annunciato il premier thailandese Srettha Thavisin sul profilo X, aggiungendo che i funzionari dell’ambasciata andranno a prenderli a breve. Questi ostaggi non riguardano l’accordo tra Israele e Hamas per il rilascio dei rapiti israeliani. Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha dichiarato in un’intervista televisiva in Qatar che l’accordo sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi, entrato in vigore oggi alle 7 del mattino, verrà rispettato finché lo farà anche Israele. Haniyeh ha aggiunto che l’intesa è stata raggiunta alle condizioni di Hamas e di quelle delle altre fazioni palestinesi di Gaza. “Israele pensava di poter liberare i prigionieri attraverso uccisioni e distruzioni senza precedenti e ha detto che non avrebbe accettato un cessate il fuoco”, ha detto il leader del movimento. Aggiungendo che “dopo circa 50 giorni e di fronte alla lotta e alla resistenza del popolo su tutti i fronti, siamo riusciti a raggiungere una tregua alle condizioni stabilite da Hamas e dalle fazioni della resistenza”. “Speriamo in un cessate il fuoco permanente. La soluzione diplomatica è l’unica possibile”: lo hanno detto il premier spagnolo Pedro Sanchez e quello belga Alexander De Croo al valico di Rafah, dove attendevano l’arrivo dei primi ostaggi liberati in base all’accordo. Auspicando un cessate il fuoco permanente, i due hanno auspicato “una soluzione politica” e l’organizzazione “al più presto di una conferenza di pace”. Nel breve termine, “un cessate il fuoco più lungo e una risposta alla crisi umanitaria di Gaza”. “Diciamo ad Hamas: per favore rilasciate gli ostaggi – ha detto De Croo – . Hamas ha dato il via a tutto questo e Israele aveva il diritto di difendersi”. “E’ però necessario – ha aggiunto – porre fine alla costruzione di insediamenti in Cisgiordania. La legge deve essere rispettata e gli attacchi terroristici devono cessare”. Per risolvere il conflitto in Medio Oriente “non c’è nessuna soluzione militare, l’unica soluzione possibile è politica”, ha detto de Croo secondo il quale “l’obiettivo è un cessate il fuoco permanente: bisogna fare tutto il possibile per sfruttare questo momento, liberare tutti gli ostaggi e far sì che gli oltre 1.000 camion con aiuti umanitari oltrepassino la frontiera”. De Croo ha anche auspicato che vengano aperti “altri valichi di frontiera” per permettere l’entrata di aiuti a Gaza, “anche al confine con Israele, non solo su quello egiziano”. “È arrivato il momento per la comunità internazionale, e soprattutto per l’Unione Europea e per i suoi Stati membri, di riconoscere una volta per tutta lo Stato di Palestina”, ha aggiunto invece Sánchez. “È qualcosa che vale la pena, che ha la sufficiente importanza e che numerosi Stati membri ritengono che dovrebbe essere fatto in modo congiunto. Ma se ciò non avverrà, la Spagna adotterà le proprie decisioni”, ha aggiunto Sánchez, sostenendo che quello attuale è “un momento fondamentale” in cui “tutta la comunità internazionale deve mostrare il suo pieno appoggio” a “una soluzione duratura” che “possa soddisfare israeliani e palestinesi. I due premier hanno quindi ribadito la convinzione che la tregua umanitaria debba continuare, e l’Egitto deve aprire altri valichi oltre a Rafah, perchè “i civili di Gaza ne hanno bisogno”. “Dobbiamo porre fine a questa catastrofe umanitaria. Gli aiuti umanitari devono entrare a Gaza in modo sufficiente e regolare”, ha detto Sanchez, ringraziando l’Egitto per gli sforzi finora profusi ed esprimendo l’impegno della Spagna e dell’intera Unione Europea nel sostenerlo. “Dobbiamo iniziare oggi l’attuazione finale della soluzione dei due Stati. Abbiamo bisogno di un approccio serio per raggiungere la pace e qualsiasi soluzione deve essere globale”, ha aggiunto. De Croo ha definito una “buona notizia” il rilascio di 13 ostaggi israeliani, “ma abbiamo bisogno di qualcosa in più – ha aggiunto -. L’obiettivo finale è un cessate il fuoco permanente”. Il premier Benyamin Netanyahu ha detto di condannare “con forza le dichiarazioni dei primi ministri di Spagna e Belgio che non hanno attribuito la piena responsabilità dei crimini contro l’umanità compiuti da Hamas che hanno massacrato i nostri civili e usano i palestinesi come scudi umani”. Netanyahu si è riferito alla conferenza stampa che i due leader, Pedro Sanchez e Alexander De Croo, hanno tenuto a Rafah mentre si attendeva il rilascio dei 13 ostaggi israeliani. Il ministero degli esteri a Gerusalemme ha convocato gli ambasciatori dei due Paesi dopo aver sottolineato che i premier “hanno dato sostegno al terrorismo”.