Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di febbraio sono state 121.994, in aumento del 47,6% rispetto alle 82.634 del primo bimestre del 2021 e del 26,4% rispetto alle 96.549 del periodo gennaio-febbraio 2020. I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo bimestre del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 74.688 del 2021 ai 111.975 del 2022, +49,9%, sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 26,1%, da 7.946 a 10.019. A febbraio 2022 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +46,9% nella gestione industria e servizi, dai 70.565 casi del 2021 ai 103.661 del 2022, un +2,5% in agricoltura – da 3.351 a 3.435 e un +70,9% nel Conto Stato, da 8.718 a 14.898. L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest con +65,4%, seguito da Sud con +55,5%, Isole con +53,3%, Centro con +44,3% e Nord-Est con +28,6%. Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano la Campania, la Liguria e la Valle d’Aosta. L’aumento che emerge dal confronto di periodo tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +65,8% da 34.990 a 58.004 denunce, sia a quella maschile, che presenta un +34,3% da 47.644 a 63.990. L’incremento ha interessato sia i lavoratori italiani – +50,8% -, che quelli extracomunitari – +36,0% – e comunitari (+20,1%). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Il 39% dei casi confluisce nella classe 45-59 anni.
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