Nuovo attacco di Israele all’Unifil, dopo quello di ieri contro tre basi -due delle quali presidiate da personale italiano – schierate nel Libano meridionale. Le forze israeliane oggi hanno aperto il fuoco contro un posto di osservazione della forza di mantenimento della pace Unifil nella sua base principale a Naqoura, nel sud del Paese, ferendo due persone. L’Esercito israeliano afferma di aver ucciso il comandante del gruppo militante palestinese Jihad islamica nel campo profughi di Nur Shams nella Cisgiordania. Mohammad Abdullah sarebbe stato ‘eliminato’ nel raid aereo israeliano sul campo di Tulkarem. Le basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano sono state nuovamente prese di mira dall’esercito israeliano. Secondo qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier e sono in contatto con i vertici della missione dell’Onu, l’attacco è avvenuto alla base 1-31 – già colpita nei giorni scorsi – e sono stati abbattuti due muri di demarcazione della base. Si tratta dunque di un ulteriore attacco rispetto a quello in cui sono rimasti feriti due militari cingalesi, avvenuto nei pressi del quartiere generale della missione Unifil a Naqoura. Ai miei colleghi israeliani ho chiesto: cosa succede la prossima volta? Dobbiamo rispondere? Era una domanda provocatoria per far capire la gravità dell’atto”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando alle telecamere a margine della sua visita in Kosovo in merito all’attacco di ieri alle basi italiane dell’Unifil.

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