Banditismo all’ennesima potenza. Pur di non mollare la poltrona di assessore del Comune di Orta di Atella Marilena Belardo ha commesso una lunga serie di reati penali. Che si aggiungono a una spregiudicatezza politica mai a questi livelli nella città atellana nemmeno durante il sacco edilizio delle amministrazioni targate Angelo Brancaccio. Il componente della giunta guidata dal sindaco del Pd Vincenzo Gaudino ha architettato un piano delinquenziale, studiato nei minimi dettagli, per scrollarsi di dosso l’ordinanza di abbattimento che ha colpito il palazzo di via Vivaldi dove è ubicata la sua abitazione. Un’ordinanza, adottata dal responsabile del settore Politiche del territorio Teresa Ricciardiello (tecnico comunale con gli attributi), che contiene il lungo rosario di irregolarità urbanistiche commesse nella realizzazione dell’immobile. Nel vergognoso tentativo di salvarsi il fondoschiena lo scorso 20 maggio la Belardo ha avuto l’ardire di donare l’appartamento alla figlia Martina Cristofaro con un atto sottoscritto davanti al notaio (link in basso dell’atto notarile e delle visure storiche). L’articolo 8 dell’atto di donazione riporta le “Dichiarazioni urbanistiche”. La donante Marilena Belardo, si legge nell’atto, dichiara quanto segue: “In riferimento a quanto donato con questo atto, assumendone la piena responsabilità, e quindi rendendosene pienamente garante, dichiara: che gli immobili oggetto di donazione, unitamente all’intero fabbricato di cui sono parte, sono stati realizzati in virtù di concessione edilizia n. 144 rilasciata dal Comune di Orta di Atella 1’11 settembre 2002; che in epoca successiva non sono state eseguite sui beni oggetto di donazione opere soggette a concessione e/o licenza edilizia e/o permesso a costruire ovvero opere contemplate dall’art. 22 co. 3 T.U. 380/2001; che i cespiti in oggetto mai hanno dato luogo per tale titolo né tuttora sono suscettibili di provvedimenti sanzionatori urbanistici di alcun genere e in ispecie di irrogazione di sanzioni pecuniarie”. ABUSIVISMO EDILIZIO E ALTRI REATI PENALI – Bastano già soltanto queste dichiarazioni per far incriminare l’assessore Belardo per i reati penali di falso in atto pubblico e dichiarazione mendace. L’esponente di spicco di Città Visibile (i più puri dei puri) omette con dolo di dire che nel 2021 la sua abitazione, dove vive con il marito Orlando Cristofaro “Baccus” (supermoralizzatore social), è stata oggetto di un blitz dei carabinieri di Orta di Atella e dell’ingegnere Maria Luisa Staino, all’epoca responsabile delle Politiche del territorio. Il 9 dicembre 2021 il tecnico comunale adotta l’ordinanza n. 23. Piccola parentesi. Abbiamo verificato che è l’unica ordinanza che non può essere scaricata dall’albo pretorio online del Comune per la consultazione. Chi è il responsabile Ced che ha le funzioni di gestire la rete informatica comunale? Carlo Mozzillo, assunto al Comune di Orta di Atella tramite un concorso truccato dall’allora primo cittadino Brancaccio. Il sindaco-imperatore “regalò” il posto fisso a Mozzillo in seguito ad un accordo con Carmine Vozza (sostenitore di Gaudino alle ultime amministrative), che in cambio passò in maggioranza. In che rapporti erano Mozzillo e Vozza? All’epoca dell’assunzione Mozzillo era fidanzato con la figlia di Vozza con cui poi si è sposato. Anche la figlia di Carmine, Natalia Vozza, ha agguantato un posto fisso grazie a Brancaccio. Tramite il compianto onorevole Antonio Fantini dell’Udeur l’allora sindaco padre padrone fece assumere Natalia Vozza all’Arpac della Regione Campania. LA STRADA ILLEGALE INTRAPRESA DALL’ASSESSORE – Torniamo al banditismo di Marilena Belardo. L’ingegnere Staiano redige e consegna la relazione sugli abusi edilizi commessi nella costruzione della casa dell’assessore ai carabinieri e al pm Finizio. Poco dopo Staino lascia il Comune di Orta di Atella per andare a lavorare presso un altro ente locale. La mansione di responsabile delle Politiche del territorio viene affidata dal sindaco Gaudino a Raffaele Villano, cugino dell’ex primo cittadino Andrea Villano. Schizofrenia politico-amministrativa. Infatti è lo stesso Raffaele Villano che Gaudino e il centrosinistra criticavano aspramente quando erano all’opposizione. Con l’avvento dell’ingegnere Villano la pratica che riguarda l’assessore Belardo resta per 6 mesi a dormine in un cassetto dell’Utc. La musica cambia con l’arrivo di Teresa Ricciardiello. La nuova responsabile del settore Politiche del territorio non si fa condizionare dalla politica. Nel giro di poco tempo effettua un altro sopralluogo presso l’abitazione dell’assessore Belardo. E lo scorso 10 giugno adotta l’ordinanza di abbattimento dopo aver riscontrato gravissimi abusi edilizi (link in basso).
LE BUGIE DELL’ESPONENTE DELLA GIUNTA GAUDINO – L’ordinanza della Ricciardiello produce un duplice effetto. Da un lato i proprietari dell’immobile dovranno provvedere a loro spese all’abbattimento dei lavori indicati nel provvedimento, dall’altro l’assessore Belardo (intestataria di uno degli appartamenti) viene messa di fronte a un bivio: decidere se presentare o meno istanza di sospensiva al Tar. In caso di contenzioso avrebbe dovuto dire addio alla poltrona. Con l’avvio di una vertenza contro il Comune sarebbe decaduta per incompatibilità. Altrimenti, per restare in sella, non dovrebbe intraprendere la strada giudiziaria con l’inevitabile conseguenza di dover abbattere almeno una parte dell’abitazione dove vive (circa 53 mc). Queste le uniche due opzioni consentite dalla legge. Ma l’assessore Belardo, dopo aver “studiato” anche la notte per escogitare una soluzione, ha trovato una terza via, quella della donazione dell’appartamento alla figlia. Il 20 maggio di quest’anno (venti giorni prima dell’ordinanza di abbattimento) il membro dell’esecutivo ha donato la casa a sua figlia. Una mascalzonata da “furbetti dei quartierini”. Peccato per lei che la “cura” si rivelerà più grave del male. Davanti al notaio dichiara e sottoscrive che “in epoca successiva alla concessione edilizia non sono state eseguite sui beni oggetto di donazione opere soggette a concessione e/o licenza edilizia e/o permesso a costruire ovvero opere contemplate dall’art. 22 co. 3 T.U. 380/2001”. Falso. Opere successive alla licenza soggette a permesso a costruire sono state realizzate, eccome. Lo attesta l’ordinanza di abbattimento. Inoltre la Belardo alla presenza del notaio dichiara e sottoscrive “che i cespiti in oggetto mai hanno dato luogo per tale titolo né tuttora sono suscettibili di provvedimenti sanzionatori urbanistici di alcun genere e in ispecie di irrogazione di sanzioni pecuniarie”. Falsissimo. Il 9 dicembre 2021 la sua abitazione è finita nel mirino dell’Utc per numerose difformità urbanistiche. È vero, e qui sta la furbata-boomerang, che l’ordinanza di demolizione è stata adottata successivamente (10 giugno 2022) all’atto di donazione (20 maggio 2022), ma è altrettanto inconfutabile che l’assessore Belardo non poteva non sapere che la sua abitazione presentava gravi abusi edilizi. Non fosse altro perché il “caso” era già di dominio pubblico (vedansi gli articoli di Campania Notizie e i commenti su Fb).
ORA TOCCA A CARABINIERI E PROCURA DELLA REPUBBLICA – Ci dispiace vivamente per Marilena Belardo ma purtroppo non tutte le ciambelle vengono col buco. Il suo delinquenziale tentativo di uscire dall’angolo si è rivelato un’arma a doppio taglio: oltre che per abuso edilizio, dovrà rispondere davanti al giudice penale anche di falso in atto pubblico e dichiarazione mendace. Se poi i carabinieri di Orta di Atella, la Compagnia di Marcianise, il Gruppo di Aversa e il Comando provincia di Caserta non interverranno vorrà dire che nella città atellana vige la legge speciale. Ci sono gli intoccabili. Gli impuniti. Speriamo che gli uomini dell’Arma e magistratura facciano la loro parte. In caso contrario dal vocabolario di Orta di Atella dovranno essere cancellate per sempre le parole legalità e giustizia.
Mario De Michele
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