Emanuele riesce a dire solo: “Mi dispiace, è una tragedia per tutti, sono distrutto, ma non le ho viste”. Il giovane di 21 anni, che ha investito due ragazzine in piazza Carlo III a Napoli, uccidendo la 15enne Maya Gargiulo, riesce a dire solo questo. Poi passa il telefono alla madre Immacolata. Che subito ci tiene a rimarcare: “Il mio dolore è per la mamma della bambina, a quelle età sono delle bambine. Da mamma vorrei essere morta al posto suo”. Ma è certa di una cosa: “Mio figlio non le ha viste, sono sicura che non correva. Le telecamere diranno la verità. Non sappiamo nulla sul perché sia avvenuta questa tragedia, siamo devastati. Mio figlio si sente in colpa ed è disperato per la morte di quella creatura, ma ancora non è chiara la dinamica. Dice di non averle viste, così come la sua fidanzata, che era in auto con lui”. La donna aggiunge: “Sono una ragazza-madre ma l’ho cresciuto bene mio figlio. Non è uno sconsiderato, uno che corre con l’auto. Ora è come se fosse morto dentro”. La madre di Emanuele torna sulle sulle telecamere in piazza Carlo III: “Hanno sicuramente ripreso tutto quello che è accaduto. E poi c’è la scatola nera dell’auto che registra ogni cosa. Mio figlio è prudente, sta attento, stava percorrendo la corsia di sorpasso e non le ha viste. Ma qui nessuno vuole tirarsi indietro. Se Emanuele è colpevole pagherà, si farà carico di tutte le sue responsabilità, ma nessuno può permettersi di giudicarlo colpevole a priori senza aver accertato quanto avvenuto”. Siamo certi che in una tragedia così grande tutti vogliano verità e giustizia.

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