Resta alta la tensione tra Israele e il gruppo terroristico Hezbollah, in Libano, dopo le esplosioni di cercapersone e walkie talkie. Il leader degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un atteso discorso televisivo, ha detto che “quello che ha fatto Israele”, colpendo i civili, “è una dichiarazione di guerra, un atto di guerra. Il nemico israeliano ha preso di mira migliaia di cercapersone e ha così violato tutte le leggi…ha superato tutte le linee rosse”, ha aggiunto. Il fronte libanese, ha sottolineato il leader Hezbollah, rimarrà aperto finché non finirà l’aggressione di Israele contro Gaza. Intanto jet militari israeliani volano a bassa quota sopra Beirut durante la trasmissione del discorso di Nasrallah, riferiscono all’ANSA testimoni oculari nella capitale libanese. Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che è in corso un’ondata di attacchi aerei contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale, con l’obiettivo di indebolire il gruppo terroristico che ha lanciato continui raid sulla Galilea. Il capo di stato maggiore Halevi ha approvato i piani di battaglia per il fronte settentrionale. “L’organizzazione terroristica Hezbollah ha trasformato il Libano meridionale in una zona di guerra e per decenni ha armato le case dei cittadini, scavato tunnel sotto di esse e li ha usati come scudi umani”, afferma l’Idf. I media libanesi intanto riferiscono di massicci attacchi aerei israeliani nei pressi di Tiro.

Il bilancio delle esplosioni, tra quelle dei cercapersone di martedì e quelle dei walkie talkie di ieri, è salito a 37 morti, secondo quanto ha reso noto il ministero della Sanità libanese. In precedenza gli Hezbollah libanesi avevano annunciato la morte tra ieri sera sera e questa mattina di 20 propri membri, uccisi secondo una fonte vicina alla formazione filo-iraniana in esplosioni di walkie-talkie attribuite a Israele. Fonti vicine a Hezbollah hanno riferito alla tv saudita al Hadath che mesi fa il gruppo fondamentalista ha ricevuto un carico che includeva IC-V82 e cercapersone da due fonti diverse: “Gli apparecchi esplosi mercoledì erano in possesso di membri incaricati di organizzare eventi religiosi (Ashura), cerimonie commemorative e funebri, a differenza dei cercapersone che erano nella disponibilità di quadri, leader di partito e altri membri dell’organizzazione”. Le vittime sono state colpite dagli scoppi soprattutto agli occhi, alle mani e ai genitali. Al Hadath riferisce che Hezbollah ha arrestato diverse persone per interrogarle in seguito alle esplosioni, tra cui il fratello di un membro anziano del gruppo sciita filo-iraniano. Anche il responsabile per gli ordigni del partito di Dio sarebbe finito in manette per essere sottoposto a interrogatorio. Intanto l’esercito libanese sta facendo detonare i device dei miliziani e ha chiesto ai cittadini di denunciare qualsiasi ordigno e di non avvicinarsi.

Secondo fonti del New York Times, la Bac Consulting, che avrebbe fornito migliaia di cercapersone esplosi martedì durante un attacco contro i membri di Hezbollah, è una società di facciata israeliana. Tre funzionari dei servizi segreti informati sull’operazione hanno dichiarato al giornale che sono state create almeno altre due società fittizie per nascondere il fatto che i produttori dei cercapersone erano ufficiali dell’intelligence di Gerusalemme. 

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