Era ora. Dopo l’inchiesta di Campania Notizie sull’intreccio tra la camorra e le cooperative sociali il sindaco Pd di Orta di Atella Vincenzo Gaudino ha finalmente deciso di revocare la convenzione con la coop Eco (leggi uno degli articoli). Il provvedimento risalirebbe al 9 agosto, ma non è stato pubblicato sull’albo pretorio online del Comune, a quanto pare, perché il responsabile era in ferie. Per noi e per la cittadinanza ortese si tratta di una vittoria nella battaglia per la legalità. La “creatrice” della cooperativa sociale Eco è Sofia Flauto, presidente del cda fino al 2020, accusata dalla Dda di Napoli, nell’ambito dell’inchiesta sui legami tra il clan dei Casalesi e una fetta del Terzo settore, per concussione, turbativa d’asta, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e per 416 bis primo comma, che prevede “l’aumento di pena quando la condotta tipica sia consumata al fine di agevolare le associazioni mafiose, abbia natura oggettiva concernendo le modalità dell’azione, ovvero abbia natura soggettiva concernendo la direzione della volontà”.
Nonostante le pesanti accuse e le ombre che si addensavano sulla coop già dal 9 dicembre 2021, quando è stato emesso il decreto di perquisizione per ben 20 indagati, lo scorso 17 maggio la giunta Gaudino (tutti presenti) ha approvato all’unanimità la delibera con ad oggetto: “Conferma dell’adesione alla rete partenariale per la presentazione, l’attuazione e la gestione di programmi di intervento di servizio civile universale, a valere sull’avviso pubblico del dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale del 25.01.2022 con scadenza 20 maggio 2022”. Con un’inchiesta in corso dell’Antimafia partenopea l’esecutivo targato Gaudino ha riconfermato l’incarico alla Eco, attualmente guidata da Valeria Nigito. Solo lo scorso 9 agosto, dopo un’incessante inchiesta di Campania Notizie, il sindaco e gli assessori hanno fatto dietrofront. Il primo cittadino infatti, evidentemente troppo sotto pressione, ha incaricato il funzionario di predisporre gli atti per la revoca della convenzione. Ma, a dimostrazione dell’inefficienza dell’amministrazione in carica e dell’incapacità politica dell’assessore alle Politiche sociali Eugenia Oliva, l’atto non è stato pubblicato sul sito del Comune perché il dipendente era in vacanza. Possibile mai che non fosse in servizio nessun’altro lavoratore in grado di pubblicare il provvedimento sull’albo pretorio? Incredibile. E come se in un ospedale quando il primario di Chirurgia d’urgenza va in ferie si sospendono le operazioni. Succede solo a Orta di Atella.
Mario De Michele