“Era già tutto previsto”. È un magnifico brano di Cocciante (vi consigliamo di ascoltarlo, si trova su YouTube) che sembra dedicato a Carlo Mozzillo. Come preannunciato da un esposto e da Campania Notizie il responsabile del Centro elaborazione dati del Comune di Orta di Atella ha vinto il concorso interno per la progressione a categoria D con profilo professionale di istruttore direttivo amministrativo (link in basso). In soldoni si papperà 12mila euro all’anno in più. La vittoria, si fa per dire, è costellata da una serie di dubbi e sospetti. Tutti legittimi. Mozzillo infatti è risultato vincitore perché ha concorso da solo. È come se in una partita di calcio scendesse in campo una sola squadra. La gara finirebbe 1000 a zero. Nel caso di Mozzillo non è andata nemmeno così. Il vincitore solitario ha ottenuto uno striminzito 61 su 100 con un misero 3 alla voce “Titoli professionali e di studio”. Primo quesito: come mai ad un concorso interno così allettante dal punto di vista economico ha preso parte solo Mozzillo? Il motivo risiede nell’esclusione di Tommaso Dell’Aversana, che è un altro dipendente in possesso dei requisiti per ambire alla progressione professionale. Secondo interrogativo: perché Dell’Aversana è stato fatto fuori? La motivazione ufficiale è che negli ultimi 3 anni sarebbe stato destinatario di un procedimento disciplinare. A quanto pare lui sostiene che non gli è mai stato notificato nulla. Non a caso avrebbe fatto ricorso contro l’esclusione. Ma il punto è un altro. E apre scenari torbidi: in passato anche Carlo Mozzillo è stato raggiunto da un provvedimenti disciplinari (link in basso). Terza domanda: perché è stato “liquidato” solo Dell’Aversana mentre Mozzillo ha vinto concorrendo da solo? Perché se il provvedimento disciplinare è stato disposto prima di 3 anni fa non viene preso in considerazione. Quello impartito a Mozzillo risale al 2011 (link in basso). Quello ricevuto da Dell’Aversana sarebbe stato comminato entro gli ultimi 3 anni.
Quarto sospetto: non è che per caso il bando è stato cucito addosso a Carlo Mozzillo? A prima vista sembrerebbe così. Ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e dei sospetti. Indossiamo gli abiti degli ignavi (ma solo per un attimo, ammiriamo Dante) e facciamo finta che si sia svolto tutto regolarmente. Passato l’attimo fuggente ci atteniamo ai fatti. Mutuando Gadda tutto fa supporre che il concorso interno sia un pasticciaccio brutto de via Petrarca. Mozzillo infatti è recidivo. Anzi è il protagonista di uno scandalo. Fu assunto come responsabile del Ced grazie a un concorso truccato dall’allora sindaco Angelo Brancaccio. A confermarlo in un audio (in basso) è proprio il primo cittadino dell’epoca. Campania Notizie si è occupata più volte delle assunzioni pilotate di Carlo Mozzillo e della moglie Natalia Vozza, figlia di Carmine Vozza, eminenza grigia della politica locale. Come già detto, ma è meglio ribadirlo, è lo stesso ex sindaco Brancaccio a “confessare” di essere stato lui il grande “pilotatore”. Torniamo all’esposto, quasi certamente apocrifo. Dopo un breve excursus sul passato si puntano i riflettori sul sul concorso interno indetto dal Comune di Orta di Atella per accedere alla categoria D1 di caposettore, che consente al vincitore di intascare ben 12mila euro all’anno in più come indennità di funzione. Secondo il denunciante l’esito del concorso sarebbe scontato: lo avrebbe vinto Carlo Mozzillo, grazie a presunti favoritismi da parte degli amministratori in carica. La famiglia Vozza, con in prima linea Mario Vozza, nipote di Carmine, ha sostenuto la coalizione capeggiata dal sindaco Vincenzo Gaudino. Per carità, questo non significa che il concorso sia stato truccato, ma sta di fatto che il proponente l’esposto indovina il nome del vincitore. E quando fu presentata la denuncia i concorrenti era almeno tre. Due sono le ipotesi: o il querelante è un indovino più bravo dell’Oracolo di Delfi oppure gatta ci cova. In tal caso non ci resta che ascoltare Cocciante: “Era già tutto previsto”.
Mario De Michele
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