“Il premier ha detto che il mestiere degli altri è solo scioperare e che lui invece crea lavoro. Ho pensato che nella storia del mondo c’era stata una persona, Gesù Cristo, che aveva fatto miracoli camminando sull’acqua e moltiplicando pani e pesci, ma nemmeno lui era riuscito a creare lavoro. Mi sono chiesto se siamo di fronte ad un delirio di onnipotenza o ad una persona che non è in grado di affrontare i problemi di questo paese”. Dal palco di Napoli, il leader Fiom, Maurizio Landini, attacca Matteo Renzi chiudendo la lunga serie di interventi che ha chiuso la manifestazione della Fiom a Napoli che ha visto la partecipazione di oltre 20mila persone provenienti da tutto il centro-sud della penisola. Ad aprire il corteo la Fiom di Pomigliano che in questi anni ha lottato contro il modello Marchionne e che anche in Alenia deve fare i conti con problemi di democrazia sindacale. “Renzi non sta creando lavoro ma sta trasformando le condizioni di chi lavora in schiavitù. Stiamo assistendo – ha aggiunto il leader Fiom – ad un tentativo pericolosissimo di far passare l’idea che pur di lavorare uno deve essere pronto ad accettare qualunque condizione”. ”Il governo puo’ mettere tutte le fiducie che vuole – ha detto il leader del sindacato Maurizio Landini dal palco di Napoli – ma da questa piazza si alza forte un monito: noi questa volta facciamo sul serio e fino a quando non saranno cambiati quei provvedimenti andremo avanti nelle piazze e nelle fabbriche”.A sfilare da Piazza Mancini a piazza Matteotti ci sono delegazioni Fiom da numerose province Italiane ma scorrendo gli striscioni ci si accorge subito che anche della presenza di altre categorie della Cgil: ci sono bandiere dello Spi, della Sp, la Flai, la Cgil Lazio. Ci sono i vari partiti comunisti e L’Altra Europa con Tsipras. Marco Ferrando guida la delegazione del Pcl. Ma i protagonisti sono loro i centinaia e centinaia di metalmeccanici che con orgoglio portano una bandiera, una bandana, una felpa rossa con il logo del sindacato. La piazza canta e balla con il furgoncino dei metalmeccanici Fiom che marciano dietro lo striscione ‘Pomigliano non si piega’. Ad aprire il corteo c’era anche padre Alex Zanotelli che intervenendo poi dal palco ha ricordato, richiamando anche le parole di Papa Francesco ai movimenti, l’importanza di difendere i diritti dall’aggressione del neoliberismo. Il segretario Landini è stato anche protagonista di uno scontro a distanza con i democratici. Landini, intervistato durante la manifestazione, avrebbe detto che “il governo non ha il consenso dei cittadini onesti”. “Mai pensato – come mi viene attribuito da alcuni mezzi di informazione – che Renzi non ha il consenso degli onesti, ho detto – e ribadisco – che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del paese che paga le tasse”. “Questo governo non ha il consenso della maggioranza delle persone che per vivere devono lavorare, dei giovani e dei precari in cerca di lavoro. Queste persone sono parte di quella parte del paese onesta che paga le tasse e tiene in piedi questo Paese. A quelli che hanno la cosa di paglia dico: facciano i provvedimenti”, ha aggiunto.


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