Nonostante i precedenti arresti, l’ex sottosegretario Nicola Cosentino ha mantenuto inalterati i suoi contatti, come si evince dalle intercettazioni e dai tabulati: lo sottolinea il gip Isabella Iaselli nel paragrafo dell’ordinanza dedicato alle esigenze cautelari. Nel periodo compreso tra il 21 giugno 2013 e l’8 gennaio 2014, in cui non era sottoposto alla custodia cautelare in carcere ma era prima agli arresti domiciliari e poi imputato a piede libero, Cosentino ha ricevuto “ben 6147 telefonate e 4656 sms”. Alcuni dei contatti, scrive ancora il giudice, sono intercorsi “con amministratori locali e politici coinvolti in altra parallela indagine che ha condotto all’arresto del consigliere regionale Angelo Polverino e dell’ex direttore dell’asl di Caserta Bottino” (inchiesta su appalti nella Sanità casertana per la quale la Procura ha ottenuto il giudizio immediato, ndr). “Cosentino – si legge ancora nel provvedimento – non solo partecipa agli utili delle imprese di famiglia, bensì partecipa attivamente anche alle iniziative del fratello Giovanni ed al momento opportuno interviene per far sentire il suo peso”. Peso che “è non solo quello politico, bensì anche quello di un referente del clan dei casalesi all’epoca dei fatti”.