Il problema roghi tossici lo definiscono un ”autentico dramma umanitario” e ribadiscono che ci sono dati che dimostrano ”l’elevatissima incidenza di patologie tumorali nelle zone colpite delle province di Napoli e Caserta”. Da qui un appello del Coordinamento comitati fuochi
– composto da 32 tra associazioni e movimenti – sia alle istituzioni nazionali che a quelle campane affinche’ si agisca. Un appello contenuto in un documento che domani sara’ presentato in occasione del vertice che, proprio sui roghi tossici, si svolgera’ alla Prefettura di Napoli. Il fenomeno dei roghi tossici, per il Coordinamento, ”e’ ascrivibile unicamente allo smaltimento occulto di rifiuti industriali di attivita’ commerciali e industriali, campane e nazionali, che operano in regime di evasione fiscale, e non ai rifiuti solidi urbani che vengono utilizzati come comoda copertura”. Queste le richieste. ”A livello nazionale chiediamo l’istituzione immediata di un sistema nazionale satellitare di tracciabilita’ dei flussi di rifiuti industriali – si legge nel documento – Inasprimento delle pene per reati di trasporto e smaltimento illegale di rifiuti industriali, equiparando il reato ambientale ad un reato di camorra, inoltre sanzionando fortemente le aziende consenzienti con questo sistema criminale.
Nell’immediato azzerare tutte le possibilita’ di trasporto su gomma intra ed extra regionale per tale tipo di rifiuti. E poi ”vogliamo che il governo nazionale e regionale della Campania facciano definitivamente chiarezza sulle pratiche di smaltimento dei rifiuti industriali ad oggi ancora importati legalmente nella nostra Regione vista la carenza di impianti idonei. Si faccia chiarezza anche su come si intende procedere alle bonifiche previste nel piano regionale vista la mancanza di tali impianti”.
Quanto alle amministrazioni comunali, provinciali e regionale, si chiede: ”La videosorveglianza delle zone a maggiore incidenza del fenomeno roghi tossici; la vigilanza e presidio del territorio condiviso e coordinato tra le varie amministrazioni interessate (Comuni e Provincia); ordinanze tendenti a controllare i fenomeni locali di evasione fiscale con forti sanzioni al commercio e ai produttori locali, tra l’altro”.