Il boss Luigi Cimmino, arrestato stamattina nel corso di un blitz antiracket dei carabinieri della compagnia Vomero di Napoli, aveva un obbligo di dimora in provincia di Frosinone ma grazie ai falsi certificati di un medico napoletano riusciva a tornare in città con il pretesto di doversi sottoporre a visite mediche e invece portava avanti i suoi affari illeciti incontrando gli affiliati e organizzando “il lavoro”. Cimmino aveva ricostruito il suo gruppo e riavviato le estorsioni nelle zone collinari di Napoli dopo essere stato scarcerato il 2011, con l’innesto di affiliati storici e nuove leve. Tra le richieste estorsive finite al vaglio degli investigatori figurano due tentativi di imporre il pizzo a cantieri per lavori alla tangenziale (zona ospedaliera) e a un cantiere edile al lavoro nell’ospedale Cotugno.

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