Avrebbe manifestato il chiaro intento di uccidere il sostituto procuratore della Dda Cesare Sirignano (oggi in forza alla Direzione Nazionale Antimafia, ndr) il 34enne Nicola Russo, ritenuto esponente del clan dei Casalesi, arrestato oggi dalla Squadra Mobile di Caserta nell’ ambito di un’indagine della Dda di Napoli che ha coinvolto in totale nove persone, accusate di far parte di un gruppo legato alla famiglia Bidognetti. Famiglia nel cui interesse Russo – secondo l’accusa della Dda di Napoli – avrebbe gestito tra agosto e novembre 2015 gli affari illeciti nel comune di Castel Volturno. L’intenzione emerge da un’intercettazione ambientale captata durante le indagini in cui Russo farebbe un chiaro riferimento al pm che allora indagava proprio sugli affari del clan sul litorale tra Castel Volturno e Mondragone; tra l’altro la Mobile ha sequestrato a Russo anche una mitragliette. Sirignano era già stato minacciato in passato dal capo dell’ala stragista dei Casalesi Giuseppe Setola, che per anni ha controllato per conto del boss Francesco Bidognetti proprio la zona di Castel Volturno, dove nel 2008 si rese responsabile di numerosi omicidi, in particolare della strage dei ghanesi. La minaccia fu fatta il 19 marzo 2014 durante un processo in corso al tribunale di Napoli in cui Setola era imputato: “oggi è la festa del papà: auguri dottore Sirignano” disse il killer. In un’altra circostanza il pm, mentre stava andando con l’auto blindata verso Roma, fu seguito in autostrada per parecchi chilometri da un’altra vettura.