Sono iniziati stamattina a Napoli, davanti al gip del Tribunale di Napoli Egle Pilla, gli interrogatori di garanzia delle persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sull’intreccio tra la mafia casalese facente capo all’ex boss Michele Zagaria ed esponenti della politica e dell’imprenditoria casertana. Tra gli indagati figurano anche l’ex sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio e l’imprenditore, e figura chiave dell’inchiesta Giuseppe Fontana (difeso dall’avvocato Paolo Trofino): entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il legale dell’ex sindaco, l’avvocato Dezio Ferraro, già stamani ha presentato istanza al Tribunale del Riesame. Del Gaudio è accusato di aver preso 30mila euro da Fontana prima delle elezioni comunali del 2011, poi vinte. Ha risposto a tutte le domande del gip, invece, rigettando le accuse, Angelo Polverino, l’ex consigliere regionale del Pdl finito in carcere ieri per i reati di finanziamento pubblico e corruzione con l’aggravante mafiosa. Polverino, assistito dal legale Vittorio Giaquinto, ha spiegato al Gip di “non conoscere Fontana” o comunque “di non ricordare affatto di averlo conosciuto”. Proprio Fontana, emerge dall’ordinanza, accusa Polverino di aver intascato 20mila euro, su indicazione di Del Gaudio, prima delle Regionali del 2010. “Non ho mai preso soldi da questo signore, che tra l’altro ha contatti solo con Del Gaudio, non con me” si è difeso Polverino. Nei prossimi giorni il suo legale, l’avvocato Vittorio Giaquinto, presenterà istanza al Tribunale del Riesame.
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