Si merita un bel cesto natalizio l’assessore Salvatore Papa. Se avremo tempo glielo porteremo di persona, altrimenti ci rivolgeremo a una ditta di spedizione. Premessa pleonastica ma per sicurezza è sempre meglio farla: spenderemo meno di cento euro per sgombrare il campo da qualsiasi ipotesi corruttiva. È un regalo che gli facciamo col cuore. Davvero. Dopo pochi minuti dalla pubblicazione della prima puntata dell’inchiesta di Campania Notizie sullo stadio comunale di Succivo (leggi l’articolo) l’esponente della giunta griffata Gianni Colella ci ha inviato una nota per dire la sua sul caso sollevato dalla nostra testata. Ci ha offerto il destro per scrivere subito il secondo round di un match che si concluderà, ve lo assicuriamo, con la vittoria della verità. E l’intervento di Papa, più noto come il Papino, ci aiuta, probabilmente suo malgrado, a raggiungere la meta della chiarezza. Prima osservazione dell’assessore ai Lavori pubblici: “Il bando per la gestione del campo sportivo – fa osservare – è stato pubblicato sul Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, all’albo pretorio e su due quotidiani nazionali”.

Caspita, che trasparenza! Se fossimo ingenui o stupidi ci verrebbe da dire che l’amministrazione comunale di Succivo è più cristallina del diamante Cullinan. Purtroppo per il Papino non siamo né ingenui (gli acciacchi degli anni si fanno sentire) né stupidi (siamo mediamente intelligenti). Le pubbliche amministrazioni, compresi gli enti locali, hanno l’OBBLIGO di ricorrere al mercato elettronico Consip (MePa). Lo ha stabilito, già da molto tempo, la Corte dei Conti in risposta ad una richiesta di parere sulla corretta interpretazione del Regolamento degli appalti (art. 328 del D.P.R. 207/2010). La Corte ha stabilito che i contratti stipulati al di fuori dei mercati elettronici sono nulli e comportano una responsabilità disciplinare e contabile per gli enti locali, come previsto dal decreto “Spending Review 2”. Massimo rispetto per sua Santità il Papino ma non comprendiamo l’esultanza e l’orgoglio per la pubblicazione OBBLIGATORIA del bando sulla piattaforma MePa. Il componente dell’esecutivo sottolinea un altro aspetto, peraltro confermando in toto la fondatezza del nostro articolo: “Ha partecipato solo la ditta di Gennaro Dell’Aversana che si avvale dei requisiti dell’Atellana Sporting offrendo 40mila euro di canone annuo presentando a garanzia una polizza fideiussoria”.

Andiamo con calma. Il bando consente l’avvalimento di un’altra società o doveva possedere da sola i requisiti previsti dal bando? Attendiamo fiduciosi chiarimenti. Per quanto riguarda la polizza fideiussoria, anche qui Papa scopre l’acqua calda. È il minimo, altrimenti la società firmerebbe una “cambiale” del valore di carta straccia. L’assessore aggiunge: “Il bando richiama alla lettera il Regolamento per la gestione delle strutture sportive approvato all’unanimità dal consiglio comunale”. A questo punto, ci sorge il forte dubbio che il Papino ci ha preso per dei coglioni. Ma proprio di quelli grandi, mastodontici. Secondo lui il bando avrebbe mai potuto violare il Regolamento per la gestione delle strutture sportive? Noi non l’abbiamo mai pensato né tantomeno scritto. Suvvia, assessore Papa, mica è così sprovveduto? Sappiamo bene che è bravo. Com’è bravo lei non lo è nessuno. In aritmetica non è proprio il massimo. A differenza di quanto dice il canone annuo non apponta a 40mila euro ma a 35mila (foto in basso). L’esponente della giunta si spertica inoltre in una serie di precisazioni che riguardano la gara d’appalto di un milione e 200mila euro per la ristrutturazione del campo sportivo. Opera finanziata con un mutuo acceso presso il Credito Sportivo. “Il bando è stato gestito completamente dall’Asmel, organismo che gestisce le gare sotto il controllo dell’Anac. Dai verbali di aggiudicazione provvisoria inviati dall’Asmel sappiamo che si sono presentate più di 60 imprese e l’aggiudicazione è avvenuta con il criterio del massimo ribasso e con il taglio automatico delle offerte anomale (sorteggiato immediatamente prima dell’apertura delle offerte). Chiunque capisca di appalti pubblici sa che non c’è nessuna discrezionalità del commissario di gara (anche questo sorteggiato da un elenco di commissari dell’Asmel)”.

Il Papino insiste nel considerarci decerebrati! Però ha davvero esagerato. Sia chiaro, noi non ci mortifichiamo. Ma così offende l’intelligenza dell’intera comunità di Succivo. Per una gara di un milione e 200mila euro voleva forse procedere all’affidamento diretto? In quel caso non si rischiavano sanzioni disciplinari o contabili, come nel caso della gestione dello stadio, ma si finiva dritti in carcere. Non comprendiamo, ma non perché siamo degli idioti, perché l’assessore ai Lavori pubblici si affanni a dimostrare che la gara non è stata truccata. Chi l’ha detto o scritto? Sembra che Papa abbia la coda di paglia. Fino a prova contraria la sua onestà si presume. Però per come ha replicato si comporta come un bambino che ha svuotato un barattolo di Nutella e non appena la mamma entra in cucina le dice di non aver toccato la cioccolata. Sull’appalto milionario Campania Notizie ha fatto rilevare come la Dea Bendata abbia baciato l’impresa di familiari stretti dell’assessore allo Sport Anna Russo (cognati, fratelli, consanguinei e affini). Ed anche questo è vero. “Ha vinto – conferma Papa – un’impresa che ha rapporti di parentela con l’assessore Russo, la quale (con tutta l’amministrazione) non ha avuto nessun ruolo nella gara. Gli atti ovviamente sono pubblici e a disposizione per tutte le inchieste da quelle giornalistiche a quelle dei magistrati”.

Dottor Papino, ma ci è o ci fa? Per LEGGE gli atti delle gare devono essere pubblici. Mica bisogna chiedere una cortesia a lei per visionarli! Illustre assessore Salvatore Papa, grazie per aver confermato integralmente quanto riportato da Campania Notizie sul caso dello stadio comunale. A Natale le faremo recapitare un bel cesto.

Mario De Michele

(continua…)

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