Erano ancora liberi tre dei dodici destinatari delle ordinanze di custodia cautelare (emesse dal gip di Santa Maria Capua Vetere, presidente Gabriella Maria Casella) eseguite oggi dai carabinieri – riguardanti la banda di rapinatori che il 27 aprile del 2013, durante un colpo in una gioielleria di Maddaloni, uccise l’appuntato Tiziano Della Ratta. Si tratta di Antonio Mastropietro, 44 anni, che svolgeva il ruolo di basista; Rosa Farina (26 anni) e Gaetana Di Tommaso (49 anni) a cui, invece, era stato deputato il ruolo di non fare insospettire le vittime e di favorire l’ingresso dei complici. Ai dodici vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere; rapina in concorso, aggravata dall’uso delle armi; omicidio in concorso; porto abusivo in luogo pubblico di armi da fuoco; furto; resistenza a pubblico ufficiale e calunnia. Le indagini sulla rapina avvenuta nella gioielleria Omg di Maddaloni hanno fatto luce su una banda di esperti rapinatori che – è emerso – ha messo a segno cinque colpi (3 tentati e 2 consumati) tra marzo e aprile 2013 in varie città (Grumo Nevano (Napoli), Maddaloni (Caserta) e Cassino (Frosinone), utilizzando un consolidato modus operandi. Gli inquirenti non escludono, comunque, che le rapine compiute siano molte di più. La banda si era dotata di auto e armi particolarmente efficienti, come pistole di grosso calibro sia a tamburo che semiautomatiche. Nei pressi dei negozi venivano impiegati altri componenti la banda che si occupavano di dare supporto alla fuga dei complici dopo la rapina. Dei 12 provvedimenti eseguiti oggi, 8 sono stati notificati in carcere. Due indagati morirono per le ferite riportate nel conflitto a fuoco con le forze dell’ordine scoppiato nella gioielleria e proseguito anche all’esterno: si tratta di Vincenza Gaglione, 30 anni, e Angelo Covato, 18 anni, quest’ultimo colui che materialmente uccise Della Ratta e ferì il collega Domenico Trombetta. Un componente la banda, Bruslin Djordjevic, 34 anni, di origine slava, fu rintracciato e bloccato in Belgio e poi estradato in Italia. Le indagini sono state eseguite dai carabinieri del reparto operativo e del nucleo investigativo (rispettivamente guidati dal maggiore Alfonso Pannone e dal capitano Vincenzo Carpino) guidati dai pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere Lembo, Gay e Fucci.