CASERTA – Tre candidati alla segreteria del Pd. Raffaele Vitale, Enzo Cappello e Peppe Roseto. Poi due: il sindaco di Piedimonte Matese toglie dalla mischia. E ancora: Cappello schierato, prima con il trio Caputo-Marino-Picierno, poi con il tridente Capacchione-Graziano-Abbate. Non solo: all’inizio tutti gli aspiranti leader provinciali del partito dichiaratamente sostenitori di Matteo Renzi, ora qualcosa o tutto potrebbe cambiare.

Da Roma infatti potrebbe arrivare, nelle prossime ore, l’investitura ufficiale per Roseto da parte dell’entourage del sindaco di Firenze. “E’ lui il candidato renziano”. Questa l’indicazione degli uomini di Renzi, che seguono con attenzione quello potrebbe diventare l’ennesimo “caso Caserta”. Una sconfessione per Vitale? No. Più che altro sarebbe il riconoscimento politico al raggruppamento che fa capo a Caputo, Marino e Picierno. Una scelta di campo. Chiara e inequivocabile. Al netto delle prese di posizioni nazionali, sul piano provinciale (come abbiamo anticipato) i giochi sono fatti. Dopo aver rotto definitivamente con Caputo, Cappello si è fatto da parte per appoggiare Vitale. Un ruolo decisivo lo ha svolto Lucia Esposito, che fin dall’inizio delle trattative ha sempre affiancato il sindaco di Piedimonte Matese.

Cappello e la Esposito vanno a infoltire la pattuglia dei sostenitori del sindaco di Parete, composta tra gli altri, come già detto, da Capacchione, Graziano e Abbate, e da una parte dei renziani, quelli capeggiati da Raffaella Zagaria, e gran parte della sezione di Maddaloni. Nel lungo elenco di supporter figurano inoltre Giuseppe Stellato e Nicola Ucciero.

Il derby tra Roseto e Vitale si gioca soprattutto in casa: nell’agro aversano. Villa di Briano è blindata per il consigliere comunale di Orta di Atella, così come ovviamente la sezione ortese. A Villa Literno parte favorito Vitale. Stessa cosa ad Aversa dove gode del sostegno del consigliere comunale Marco Villano e di gran parte dei giovani democratici.

Sulla carta Vitale sembra in vantaggio, perché ha aggregato gran parte delle anime del Pd, spaccando i renziani, ma sul fronte Roseto sono tutt’altro che rassegnati. Anzi, sono convinti di avere tutte le carte a posto e i numeri in regola per vincere la battaglia congressuale. Ma per ora il dato politico è proprio la frammentazione dei seguaci di Renzi. Se Caputo ha tenuto i ranghi stretti, Marino non è riuscito a serrare le fila. Uno scenario forse prevedibile. Mentre ha sorpreso, e non poco, lo smarcamento di Cappello, che ha tagliato i ponti con Caputo sia sul piano politico che personale. E lo ha fatto via sms.

Mario De Michele

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