Il Tribunale del Riesame di Napoli ha dichiarato la propria incompetenza, rimettendo gli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord (ha sede ad Aversa nel Casertano, ndr), sull’ultima vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino, relativa alla presunta corruzione di un agente della polizia penitenziaria – finito in cella – nel periodo in cui l’ex politico di Casal di Principe era detenuto nel carcere napoletano di Secondigliano. A causa di questa indagine, nel marzo scorso, Cosentino fu trasferito d’urgenza al carcere di Terni. Con l’ex coordinatore del Pdl, sono indagati anche la moglie Maria Costanza Esposito, che è stata destinataria di un obbligo di dimora, e il fratello di quest’ultima Giuseppe Esposito, consigliere comunale a Trentola Ducenta, finito agli arresti. La dodicesima sezione del Riesame presieduta da Luigi Esposito, che doveva decidere sulle revoca delle misure cautelari emesse dal Gip di Napoli su richiesta della Dda, ha accolto l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dall’avvocato della consorte di Cosentino, Mario Griffo, secondo cui la presunta tangente data da Esposito all’agente Umberto Vitale sarebbe stata consegnata nel Casertano, ad Orta di Atella o al distributore di benzina di Succivo, comuni ricadenti nella circoscrizione di Napoli Nord; a Succivo, hanno accertato gli investigatori, sarebbero avvenuti decine di incontri – 36 quelli documentati – tra il cognato di Cosentino e Vitale. Stesso discorso per Cosentino, cui è stata contestata la corruzione consistente nell’aver procurato un posto di lavoro alla moglie dell’agente in una cooperativa, ubicata a Casoria, comune comunque facente parte di Napoli Nord. Con il trasferimento degli atti, la Procura di Napoli Nord ha ora venti giorni di tempo per presentare nuove richieste di misure cautelari.
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