Non si rassegnava a stare nell’ombra, ma tesseva trame con i suoi fedelissimi per riallacciare i rapporti con Silvio Berlusconi: o, in alternativa, per ampliare gli orizzonti di un proprio movimento politico. E’ questo il ritratto di Nicola Cosentino che esce dalle nuove carte depositate al Riesame dai pm di Napoli. La Procura chiede infatti un nuovo arresto dell’ex sottosegretario nell’ambito dell’inchiesta ‘Il Principe e la scheda ballerina’, forte della recente sentenza della Cassazione secondo cui Cosentino “non è un politico bruciato” come i giudici della libertà avevano ritenuto nel revocargli la custodia cautelare. I nuovi atti comprendono le recenti intercettazioni con una serie di parlamentari tra cui Daniela Santanchè e Denis Verdini. Lo spessore degli interlocutori e gli argomenti affrontati, ritengono i pm, dimostrano che, nonostante non ricopra più cariche pubbliche, Cosentino è ancora molto influente. Alla Santanchè l’ex parlamentare del Pdl telefona all’indomani di una puntata di “Piazza Pulita” in cui la deputata ha fatto dichiarazioni molto garantiste a proposito di Claudio Scajola. Cosentino si lamenta di non riuscire più a parlare con Berlusconi: “Non me lo passano! Non me lo passano!”; si chiede: “Perché fa così? Perché?”, ma non è rassegnato a starsene con le mani in mano: “Una soluzione lui la deve immaginare, perché se no qua va tutto a picco. Non vorrei che la Bosnia che si verifica in Campania poi possa essere il preludio ad una Bosnia allargata ad altri territori. Se vanno a dire che Cosentino non c’ha manco più il voto della moglie, che è finito, la gente qua si ribella! Si ribella alle nuove scelte che ha fatto lui, non vuole starci più”. In realtà, spiega Cosentino ad altri interlocutori, è Francesca Pascale a tenerlo lontano dall’ex premier: “Non mi pare che negli ultimi tempi (Berlusconi, ndr) mi voglia troppo bene. O almeno non tanto lui, ma l’entourage. Il problema è che io ho qua Dudù (il cagnolino della Pascale, ndr) che probabilmente non mi vuole molto bene”. Una telefonata di Denis Verdini sembra comunque lasciare intendere che Cosentino sia poi riuscito a incontrare Berlusconi: “Vieni a Roma domani, che alle tre andiamo dal presidente io e te – gli diceva infatti Verdini il 28 marzo scorso -. Se arrivi prima, mangiamo insieme e poi andiamo”. L’ex sottosegretario all’Economia resta comunque detenuto nell’ambito dell’altra inchiesta sul monopolio dei carburanti nel Casertano