L’europarlamentare casertano del Pd Nicola Caputo accusato di voto di scambio. Secondo i pm della Dda di Napoli sarebbe stato il referente dei Casalesi in Regione Campania. Avrebbe ottenuto l’appoggio elettorale in cambio di un finanziamento regionale per lo svincolo di Villa Briano della Nola-Villa Literno. Il finanziamento arrivò esattamente un mese prima delle elezioni regionali del 2010, il 28 febbraio: un milione e 900mila euro. La vicenda nella quale è coinvolto Caputo, che rientrerebbe nell’ambito dell’inchiesta sul Comune di Villa di Briano, è ricostruita al gip Vincenzo Alabiso dai pm Antonello Ardituro (oggi al Csm), Catello Maresca, Cesare Sirignano e Francesco Curcio (oggi alla Dna). Al momento l’esponente del Pd non ha ricevuto nessun avviso di garanzia. Ma ei confronti dell’europarlamentare i magistrati ipotizzano l’accusa di voto di scambio. Il clan dei Casalesi, nel 2010, doveva far eleggere i suoi uomini, a prescindere dal partito nel quale erano candidati. La cosca appoggiò alle regionali Caputo. Secondo i pm Caputo “è il referente dei Casalesi in Regione”. Mentre alla Provincia avrebbe sostenuto invece Gabriele Piatto del Pdl. È un’intercettazione ambientale che spinge gli inquirenti a vederci chiaro. E’ il marzo del 2010 e in una Peugeot 307 chiacchierano Benito Lanza e Antonio Cerullo, entrambi accusati di far parte del clan dei casalesi, il primo delegato dal boss Antonio Iovine a tenere i rapporti con la politica.
Dalle carte degli inquirenti risulterebbe quindi che nel 2010 i Casalesi sponsorizzarono un candidato del Pdl alla Provincia di Caserta, e uno del Pd alla Regione. La cosa sembrò strana ad alcuni. In auto con Lanza stavolta c’è Benito Cioffo, che fa confusione. «De Luca? Ah! Caputo! De Luca!». Il riferimento è alla lista per le Regionali, guidata nel 2010 da Vincenzo De Luca. Cioffo pensa che l’uno sia candidato alla Regione, l’altro alla Provincia. Lanza ribadisce: «Devi scrivere Caputo»: è l’unica cosa che interessi al clan. Alla Provincia, il candidato da sostenere è Gabriele Piatti, che sta con Mimì Zinzi, Pdl. Cioffo non se lo spiega: «Quelli sono di sinistra». Lanza chiarisce: «No, quelli sono di destra, di sinistra e di mezzo». Una stranezza, parrebbe. Ma Lanza chiarisce ancora: «Poi quello gestisce tre-quattromila voti. Ora dice: noi duemila li diamo a quello, mille ad un altro e mille ad un altro». ] In quel 2010, dunque, i casalesi sponsorizzarono un candidato del Pdl alla Provincia di Caserta, e uno del Pd alla Regione. La cosa sembrò strana ad alcuni. In auto con Lanza stavolta c’è Benito Cioffo, che fa confusione. «De Luca? Ah! Caputo! De Luca!». Il riferimento è alla lista per le Regionali, guidata nel 2010 da Vincenzo De Luca. Cioffo pensa che l’uno sia candidato alla Regione, l’altro alla Provincia. Lanza ribadisce: «Devi scrivere Caputo»: è l’unica cosa che interessi al clan. Alla Provincia, il candidato da sostenere è Gabriele Piatti, che sta con Mimì Zinzi, Pdl. Cioffo non se lo spiega: «Quelli sono di sinistra». Lanza chiarisce: «No, quelli sono di destra, di sinistra e di mezzo». Una stranezza, parrebbe. Ma Lanza chiarisce ancora: «Poi quello gestisce tre-quattromila voti. Ora dice: noi duemila li diamo a quello, mille ad un altro e mille ad un altro». Sulla vicenda è immediatamente intervenuto l’onorevole Caputo che ha definito il tutto come “assurdo, incredibile, falso, pretestuoso, ingiusto!” (leggi l’articolo).