“Escludo assolutamente, al 100%, di candidarmi alle prossime politiche”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, ospite di ’24 Mattino’ su Radio 24 che ha diffuso una sintesi delle sue dichiarazioni. “La vera sfida è dimostrare che si può cambiare governando – ha aggiunto de Magistris -. Voglio cambiare una città difficile come Napoli”.
De Magistris ha anche commentato l’abbandono con polemiche dell’assessore Narducci: “La giunta è ben salda è più coesa di prima – ha detto -. Fare queste esperienze in un momento storico così complicato è difficile, non tutti reggono tensioni e difficoltà. A Narducci mi lega un rapporto antico, di militanza in magistratura. Tutti gli abbandoni sono dolorosi ma la giunta ora è ancora più coesa”. Per de Magistris è giusta la decisione del Csm che ha impedito a Narducci di tornare a fare il magistrato a Napoli: “Scelta assolutamente giusta e condivisibile – ha detto -. Il magistrato che fa un’esperienza politica deve valutare se tornare in magistratura. Per lui è una cosa diversa perché ha fatto un’esperienza tecnica, ma oggi la differenza tra tecnica e politica non è molto lineare, basta pensare al governo Monti”. De Magistris poi ha criticato il governo Monti: “Io sono deluso. Si doveva mettere una patrimoniale, tassare i capitali scudati, invece si sono garantiti i poteri forti e le oligarchie. L’Imu? Siamo una specie di bancomat. Si tagliano i trasferimenti ai Comuni, poi si mette una tassa chiamata Imu e una parte dei soldi se la piglia il governo, una cosa scellerata. Monti dovrebbe andarsene? E’ una valutazione molto delicata, ma in una democrazia quanto prima si va a votare e si ha un governo eletto dal popolo è un fatto salutare, poi che sia a ottobre o ad aprile ormai ci siamo”. Invitato a chiedere per chi voterebbe oggi, de Magistris ha detto che “non c’é uno scenario che mi entusiasma a livello nazionale. Non saprei chi votare, c’é solo confusione, molti pensano che il Paese lo cambi con operazioni algebriche, Pd più Udc più Sel più quell’altro”. De Magistris ha anche detto, del suo recente incontro con il Presidente della Repubblica Napolitano, che “non ho chiesto leggi speciali per Napoli. Non chiediamo soldi, ma un piano di rientro del debito”. Un’ultima battuta di de Magistris sulla presunta trattativa Stato-mafia e sul coinvolgimento di Nicola Mancino, che era a capo del Csm nel 2007 quando il sindaco di Napoli lasciò la magistratura: “Non solo non metterei la mano sul fuoco su Mancino ma ho una considerazione assolutamente negativa su di lui. Io fui processato ingiustamente dal Csm di Mancino e ottennero la mia testa. Il tempo certe volte è galantuomo. La trattativa? Prima eravamo in pochi a sostenere che c’era stata una trattativa tra pezzi di Stato e Cosa nostra, ora è su tutti i giornali e quello che emerge è un quadro verosimile. Bisogna vigilare che non ci siano interferenze indebite sull’azione della magistratura. Io credo che tra i vari motivi dell’uccisione di Paolo Borsellino ci sia il fatto che mentre lui indagava su mandanti e esecutori della morte di Falcone altri trattavano con Cosa nostra, e lui l’ha scoperto. Quello che si legge nelle intercettazioni è davvero inquietante”.