Un’epidemia che rischia di mettere in ginocchio i medici del Santobono di Napoli. Si chiama gastroenterite da rotavirus. È una patologia gastroenterica che colpisce essenziamente i bambini. Già nei mesi scorsi il nosocomio napoletano ha dovuto fronteggiare l’emergenza dettata da un’altra epidemia di virosi respiratoria che pure aveva ingolfato le corsie. C’è un aumento degli accessi determinato, oltre che dalla gastroenterite da rotavirus anche dalla mancanza di pediatri di famiglia che sono andati in vacanza. Per cui si tende a ricorrere al pronto soccorso anche quando non c’è una effettiva necessità. Spesso si deve ricorrere anche all’uso di barelle ma non più di un paio d’ore. Poi, se è necessario il ricovero, gli si trova sempre un letto in un reparto. I bambini ricoverati provengono da ogni parte della Campania, con il pronto soccorso che conta 400 accessi giornalieri, più di quelli del Cardarelli. Una gran parte di questi bambini viene gestista in Osservazione Breve e mandati a casa dopo una rapida reidratazione. Per altri è necessario il ricovero che, per alcuni, si protrae per diversi giorni. In alcuni casi il rotavirus può essere particolarmente aggressivo determinando convulsioni sia febbrili che in apiressia, fortunatamente ad evoluzione benigna. Tutto ciò sta determinando un notevole carico assistenziale e grosse difficoltà alle famiglie.

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