Bloccati, questa mattina, gli ingressi dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco. Il comitato di lotta licenziati e cassaintegrati Fiat ha risposto alla giornata di sciopero indetta dalla Fiom, disertando l’appuntamento romano ufficiale. “Per noi lo sciopero non è un grande evento né una passerella. Sono anni che denunciamo le con-dizioni di lavoro in Fiat, i licenziamenti politici e la cassa integrazione”. Lo stabilimento di Pomigliano d’Arco ha, da circa un mese, introdotto il sabato di straordinario per rispondere all’aumento di richiesta della nuova Panda. “Appena pochi giorni fa è morto un altro lavoratore – denunciano dal comitato – ricopriva il turno dalle 22 alle 6, aveva 49 anni e alle 5 del mattino il cuore non ha retto più. E’ una vita sacrificata la nostra, ora basta, di chiacchiere ne abbiamo abbastanza” A parlare sono alcuni lavoratori licenziati in seguito ad una protesta simbolica,un anno fa, nella quale veniva inscenato il finto suicidio di Marchionne, a denuncia dei suicidi che continuano ad avvenire nelle fabbriche a causa della cassa integrazione. “Loro rispondono con licenziamenti e manganelli ma noi andiamo avanti, nel nome nostro, di chi non c’è più e di chi ci sarà in futuro”.

Luca Leva

Giulia Ambrosio

 

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