”Il meccanismo perequativo secondo cui le sovrintendenze piu’ ricche aiutano quelle in maggiore difficolta’ e’ una procedura ordinaria; nel decreto salva-Pompei e’ stato inserito un comma destinato esclusivamente ad accelerare e definire la suddetta procedura. I fondi previsti dal decreto, saranno destinati interamente al sito archeologico di Pompei, come programmato e nulla e’ stato sottratto dalle risorse previste”.

Lo dice l’ufficio stampa del sottosegretario ai Beni Culturali, Riccardo Villari, in merito a notizie di stampa secondo cui sarebbero stati sottratti fondi al sito archeologico di Pompei per ripianare il deficit del Polo Museale di Napoli. ”Viceversa – si aggiunge – per ripianare il deficit del Polo Museale di Napoli, si e’ provveduto a destinare, prelevandoli dai fondi in giacenza delle Soprintendenze Speciali archeologiche di Roma e Pompei, rispettivamente la somma di 5 milioni di euro, di intesa con tutte le soprintendenze interessate. Anche alla luce di quest’ultima vicenda, gli uffici del Ministero stanno valutando l’opportunita’ dell’attuale assetto di alcuni poli museali e soprintendenze autonome, per altro oggetto del nuovo regolamento. Per quanto riguarda invece le preoccupazioni manifestate dall’Unesco, queste sono ampiamente condivise dal Ministero, tanto che l’intera filiera, dal Ministro alla Soprintendente, sta attivando tutte le procedure per sopperire alla mancanza di personale e per garantire la messa in sicurezza, con l’avvio di progetti che diventeranno esecutivi non appena saranno disponibili le risorse del decreto. L’assunzione del nuovo personale , come previsto dal decreto, dovrebbe decorrere gia’ dal prossimo mese di settembre”. ”Il Ministero – conclude la nota – sta inoltre registrando ufficialmente le disponibilita’ di intereventi nazionali ed internazionali per il sito archeologico mentre, per quanto riguarda il recupero dell’extramoenia, che non e’ di competenza del Ministero, si sono registrati interessi di gruppi di imprenditori, come l’Unione Industriali di Napoli, per il rilancio di un territorio che , con il turismo archeologico di Pompei e quello religioso del Santuario, costituisce un unicum con piu’ di 4 milioni di visitatori l’anno”.

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