Giocavano a emulare i terroristi islamici facendosi ritrarre in pose plastiche con in braccio il kalashnikov, spingendosi fino ad assaltare un’abitazione con bombe incendiarie. E’ quanto emerge dall’operazione che ha portato 6 persone agli arresti domiciliari a Casal di Principe su ordine del gip del Tribunale di Napoli Nord per vari reati tra cui la fabbricazione, la detenzione e il porto di armi da guerra, il lancio e lo scoppio di bombe incendiarie e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Per due degli indagati, Pasquale Goglia e Giuseppe Cefariello, di 25 e 35 anni, i carabinieri della compagnia di Casal di Principe che hanno realizzato le indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, hanno trovato numerose foto con l’Ak 47 e scoperto che i due si esercitavano a sparare nelle campagne dell’Agro-aversano. A dare il via all’inchiesta un attentato incendiario avvenuto il 18 ottobre 2014 quando vennero lanciate due bottiglie “molotov” contro la porta d’ingresso di un’abitazione di Casal di Principe; delle due solo una scoppiò e solo per questo i danni non furono gravi. Gli esecutori, hanno accertato i militari guidati da Michele Centola, furono Goglia e il 20enne Scipione D’Onofrio, arrestati questa mattina; mandante fu invece il 35enne Roberto D’Angelo, anch’egli finito ai domiciliari, il quale voleva vendicarsi dei vicini che a suo dire gli avevano avvelenato i cani. Nel corso degli accertamenti i carabinieri hanno poi scoperto che Cefariello custodiva varie mitragliette e che altre due persone, la sera dell’attentato, avevano inseguito e sparato contro gli aggressori. I carabinieri hanno anche sequestrato un distintivo, falsamente riprodotto, con il simbolo della Repubblica Italiana e la dicitura “Ministero della Difesa”, e accertato numerose cessioni di marijuana.
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