Informò degli spostamenti del proprio datore di lavoro i banditi che poi rapinarono e uccisero l’uomo. Dopo oltre due anni dall’omicidio dell’imprenditore agricolo Pasquale Guarino, i carabinieri hanno individuato e arrestato, con il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il dipendente infedele che fece la soffiata svolgendo il fondamentale ruolo di basista: si tratta del 34enne albanese Roland Turshilla, cui è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di rapina ed omicidio in concorso. Gli inquirenti sono vicini a identificare anche gli altri complici del 34enne, gli esecutori materiali del colpo. Guarino fu ucciso il 23 settembre 2015 con due colpi di pistola davanti ai dipendenti, mentre era nel suo fondo agricolo di Santa Maria Capua Vetere, in località Cuparella, dopo essere tornato dal mercato ortofrutticolo di Maddaloni. I banditi, preventivamente informati del suo arrivo sul fondo con l’incasso della vendita della frutta, fecero irruzione armati e incappucciati, e intimarono ad una dipendente di Guarino, che aveva i soldi – circa 3000 euro – di consegnarli subito. Guarino reagì, tentò di difendere la ragazza e fu colpito due volte; i banditi non riuscirono a portarsi via i soldi ma prima di fuggire presero il cellulare di Guarino; questi, ferito gravemente, morì poi in ospedale. Le indagini subito si indirizzarono su alcuni dipendenti; gli inquirenti sequestrarono anche le immagini di telecamere piazzate in zona individuando così l’auto dei banditi che giungeva sul fondo agricolo poco dopo l’arrivo di Guarino. Determinanti anche le intercettazioni telefoniche a carico del 34enne Turshilla, che hanno evidenziato la sua partecipazione al delitto, e alcune testimonianze, che hanno confermato il “tradimento” dell’albanese.