“So benissimo di quali delitti mi sono macchiato. Sto spiegando un sistema di cui la camorra non è l’unica responsabile”. Sono le prime dichiarazioni del boss dei Casalesi Antonio Iovine che da poco ha deciso di collaborare con la giustizia. I verbali sono stati depositati nel processo che vede tra gli imputato anche Enrico Fabozzi, ex sindaco di Villa Literno, in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Oltre a depositare i verbali, il pm ha chiesto di interrogare Iovine, che dovrebbe riferire vicende legate ai suoi rapporti con imprenditori proprio nell’ambito del processo Fabozzi. Il collegio ha accolto la richiesta e fissato l’interrogatorio per sabato 7 giugno. ”C’erano soldi per tutti in un sistema che era completamente corrotto”, ha detto Iovine in un interrogatorio reso nei giorni scorsi. “Non aveva alcuna differenza il colore politico del sindaco – ha aggiunto – perché il sistema era ed è operante allo stesso modo”. ”Generalmente io ero del tutto indifferente rispetto a chi si candidava a sindaco nel senso che chiunque avesse vinto automaticamente sarebbe entrato a far parte di questo sistema da noi gestito”. Lo ha detto il boss dei Casalesi Antonio Iovine al pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro in interrogatorio del 17 maggio scorso. ”Devo però anche dire – ha aggiunto – che altre persone del clan potevano avere passione per la politica e comunque un interesse per un candidato piuttosto che per un altro”.