I morti nel golfo di Napoli, poi gli incidenti in mare a Salerno e in Croazia. Numeri che ”rientrano nei limiti degli anni scorsi. Ma questo non significa che non siano evitabili”. Il comandante generale del Copro delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera,
Ammiraglio Marco Brusco, intervistato dal ‘Giornale’, spiega le ragioni degli incidenti che negli ultimi giorni hanno provocato vittime in mare. Innanzitutto, ”sembra che in mare, considerati i grandi spazi, non ci siano pericoli. Non e’ cosi’. Non e’ come una strada che ti offre un rettifilo”. Poi ”droghe e alcol, piaghe della nostra societa”’ colpevoli spesso dei morti in mare come sulle strade. Ancora, ”i diportisti improvvisati, quelli del fai-da-te” per molti dei quali ”tra l’altro, non c’e’ l’obbligo della patente”. ”Noi stiamo facendo l’impossibile – conclude l’ammiraglio Brusco – abbiamo 400 motovedette in mare, ma non possiamo essere dappertutto”. E la presenza della Guardia Costiera ”e’ un deterrente che funziona bene”.