Orrore nello Stir di Caivano (Napoli) dove il cadavere di un uomo, si ipotizza un clochard dell’est Europa, e’ stato ritrovato tra i rifiuti. Il cadavere è stato notato riverso nella spazzatura e a pancia sotto in una piazzuola dell’impianto di tritovagliatura in cui confluiscono i rifiuti di Napoli e parte della provincia. Il cadavere, ad un primo esame superficiale, non mostra segni di violenza e non è in avanzato stato di decomposizione. Impossibile identificarlo: un solo indizio, un documento che aveva addosso e che certifica la frequentazione da parte dell’uomo di un centro di assistenza legato a una comunità parrocchiale. Di qui l’ipotesi che possa trattarsi di una persona indigente. Su come il cadavere sia arrivato li’ la polizia, che indaga sul caso, non esclude alcuna ipotesi, compresa quella che potrebbe essere stato scaricato da un autocompattatore o da un cassonetto. Sul posto sono giunti il dirigente del commissariato di Afragola, la polizia scientifica e il magistrato incaricato del caso della procura di Napoli nord. Solo l’autopsia – attesa nelle prossime ore – potra’ fare definitivamente luce sull’episodio. Il ritrovamento di stasera ha un incredibile precedente datato dieci anni fa: il 17 luglio del 2005, proprio a Caivano, il corpo senza vita di Raffaellina Trappoliere, una tossicodipendente di 46 anni mamma di 5 figli, fu ritrovato occultato tra i rifiuti da un operatore della nettezza urbana. Era stato abbandonato li’ diverse ore prima approfittando del buio e del fatto che la strada, via Spineti, fosse isolata e scarsamente illuminata. La morte della donna fu al centro di un giallo: due le piste seguite. Quella dell’omicidio per soffocamento legittimata dagli ematomi sul collo della donna; e quella dell’overdose. In un caso o nell’altro qualcuno si fece carico di trasportare quel corpo e di lasciarlo tra i rifiuti.
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