Pericolo scampato per i cittadini di Orta di Atella. Lina Capuano ha perso il ricorso contro il Comune per l’assunzione nell’ufficio tecnico. Il giudice del lavoro, per il quale proporremo una medaglia d’oro al valor civile, ha ritenuto infondata la richiesta presentata dai legali dell’architetto-imprenditrice-truffatrice. L’ex assessore della giunta Brancaccio ha avuto la faccia di meretrice da chiedere di essere assunta sulla scorta del secondo posto ottenuto nel concorso indetto per rafforzare l’area tecnica.
Come primo classificato si piazzò Raffaele Villano, attuale capo ad interim dell’Utc. I posti messi a concorso erano due. Ma, per fortuna, la Capuano non entrò in servizio per lo sforamento del patto di stabilità da parte dell’ente locale. Il Tribunale ha dato torto all’architetto-imprenditrice-truffatrice. E in questo caso giustizia è stata fatta. La Capuano arrivò seconda solo grazie a Brancaccio. A quei tempi aveva conquistato il cuore e altro dell’allora sindaco ortese.
Peraltro la “signora” è immortalata in immagini hot con un assessore dell’epoca. Il video degli incontri ravvicinati di terzo tipo avvenuti negli uffici comunali sono contenuti nei fascicoli dell’inchiesta condotta dalla Procura. In quel periodo gli inquirenti installarono nelle stanze del municipio delle telecamere ai fini delle indagini. E tra le varie schifezze è emerso anche il film a luci rosse con protagonisti la Capuano e l’assessore. Che puttanaio. Come se non bastasse immaginate la “signora” a fare il bello e il cattivo tempo nell’Utc di Orta di Atella. La ditta di famiglia, la Capuano Costruzioni, è più volte citata nell’inchiesta che ha portato Brancaccio alla condanna a 8 anni per camorra. I pentiti indicano chiaramente l’allora marito Pasquale Garofalo come il “prestanome di Nicola Schiavone”, oggi collaboratore di giustizia ma allora capo dei Casalesi.
Lina Capuano dipendente dell’Utc sarebbe stato come nominare Tinto Brass rettore dell’Università Pontificia.
Mario De Michele