Ora voglio proprio vedere se io sono bugiardo o loro sono politici e amministratori e tecnici corrotti. Per spazzare via alibi e depistaggi non ricorrerò a parolacce. Sono curioso se anche così qualcuno, chi in malafede chi in buona fede, sposterà l’attenzione sulla mia terminologia o se finalmente si andrà nel merito delle questioni che tratto e dei reati che denuncio ormai da mesi. “Salvatore Del Prete (attuale consigliere di maggioranza, ndr) ha intascato una parcella di 300mila euro per una pratica edilizia utilizzando come prestanome Elpidio Pennacchio”. Non lo dice il sottoscritto che è l’ultimo dei giornalisti del mondo. Sapete chi lo sostiene? Angelo Brancaccio “Il Suinus”. In fatto di tangenti e affari sporchi l’ex sindaco di Orta di Atella è uno credibile e competente o no? Se c’è qualcuno di voi che dice di no metto il punto e fine dell’articolo. Ma sono certo che se battessi palmo a palmo le strade della città non troverei una persona che mi direbbe che Brancaccio è onesto. Quindi niente punto. Proseguo. Indovinate l’ex primo cittadino ortese a chi ha dichiarato che Del Prete “Soldinus “Magò” di Campania Libera (ancora per poco)è un tangentista? Ai magistrati. Dichiarazioni recenti. Come vedete non sto usando parolacce e non sto facendo elucubrazioni personali. Sto solo riportando quello che ha svelato un leader nel “settore tangenti”. Io, secondo alcuni (quelli in malafede) non sono attendibile. Va bene. Non lo è nemmeno Brancaccio? Tesi che non regge, cari miei. Come non sta in piedi la logica del capro espiatorio.
Il sacco di Orta di Atella non può essere l’opera malefica di un solo uomo. Lo sanno tutti. I buoni e i cattivi. C’era un “Sistema”. Capeggiato da Brancaccio, certo. Chi lo mette in dubbio. Al vertice della Cupola politico-affaristica c’era lui. Ma della Cupola facevano parte decine e decine di persone. Dagli amministratori locali, agli imprenditori, passando per il “partito dei tecnici”. Ad ammetterlo è lo stesso Brancaccio. Che nel caso della tangente mascherata da parcella di 300mila euro presa da Del Prete “Soldinus Magò” confessa ai magistrati anche da chi è stata versata. Sono imprenditori “illustri”. I Ciccarelli. “Del Prete, afferma Brancaccio, ha intascato una parcella di 300mila euro dai Ciccarelli”. Ripeto, lo dichiara “Il “Suinus”. Non lo dice quel “bugiardo” di Mario De Michele che “scrive solo falsità”. Ora avete capito o devo ripeterlo?
Negli anni del boom edilizio Del Prete “Soldinus Magò” era chiamato “Scotch” dagli altri fedelissimi di Brancaccio perché gli stava attaccato letteralmente come il nastro adesivo. Era talmente onnipresente che in alcuni incontri, magari un po’ più riservati, “Il Suinus” con i suoi metodi oxfordiani lo mandava garbatamente a quel paese e si rivolgeva a Del Prete con la tipica affettuosa esclamazione: levate ‘a ‘nanze e pall!!! Fermi. La parolaccia la diceva lui. Io non c’entro. Restiamo nel merito. Brancaccio e “Soldinus Magò” a quei tempi erano sempre, notte e giorno, assieme. Del Prete (oggi consiglieri di maggioranza, va sempre ricordato) seguiva l’allora sindaco come un’ombra. Brancaccio lo cresimò. E da Padrino… lo considerava come un figlioccio. Insomma l’uno sapeva tutto dell’altro. Secondo voi se l’ex primo cittadino ortese, che ammette l’esistenza di una Cupola politico-affaristica, lo definisce un tangentista sa di cosa si tratta o parla a sproposito? Altra domanda: tra gli altri interventi sapete i Ciccarelli quale Parco hanno realizzato? L’Oliteama. Parco su cui indaga la Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Assieme a chi lo hanno costruito? Uno degli imprenditori è Franco Setola, cugino del capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi. Non ho detto parolacce. E giudicate voi. Nella sostanza. Sono io bugiardo o loro sono politici, amministratori e tecnici corrotti?
Mario De Michele