Da quasi 10 anni erano come il gatto e la volpe. Ora le loro strade si dividono. Per sempre. Forse. Ovviamente Salvatore Del Prete “Soldinus Magò” (nella foto quando mangiava con Angelo Brancaccio) recitava il ruolo del gattino ubbidiente e servizievole. Carmine Vozza “Il Collocatore” rappresentava la volpe. “Parte” interpretata alla perfezione. Lui è sempre stato uno stratega. Mentre Del Prete ha fatto carriera politica e soldi solo passando da un padrone politico all’altro. Il capogruppo di Campania Libera (ancora per poco) ha prima servito con la massima reverenza e sudditanza l’imperatore Angelo Brancaccio “Il Suinus”, al punto da diventare tifoso della Juve per accontentare il suo capo accanito supporter bianconero. Non fidarsi mai di chi cambia la squadra del cuore. Sarebbe capace di commettere qualsiasi crimine. Dopo la grande abbuffata durante il boom edilizio. L’architetto Del Prete ha tradito il suo “benefattore” divenendo confidente e amico dall’allora comandante dei carabinieri di Orta di Atella Felice De Nicola. “Soldinus Magò” ha spifferato alcune delle malefatte di Brancaccio. Ma si è guardato bene dal riferire degli affari milionari fatti assieme, anzi grazie proprio all’ex sindaco. Per fortuna oggi a capo della stazione dell’Arma di Orta di Atella c’è il comandante Antonio Di Resta. Lui da vero servitore dello Stato non guarda in faccia a nessuno. E indaga a 360 gradi per fare luce su tutto e tutti. Colgo l’occasione per ringraziare il comandante Di Resta per la sua quotidiana vicinanza personale e istituzionale dopo i raid di cui sono stato vittima. Lo ricorderò per tutta la vita.

Torniamo a Del Prete, definito negli ambienti politici “Lo Zerbino” per la sua propensione al servilismo. Scampato alle prime indagini sul sacco della città (chissà come mai? Misteri della giustizia!) è tornato alla ribalta politica affidandosi anima e corpo a Vozza. Con lui ha fatto un percorso di 10 anni. Ora però ha tradito anche lui. Per interessi personali come accadde con Brancaccio. Di fronte all’andazzo amministrativo che tutto fa pensare fuorché a una condotta trasparente e nel segno della legalità da parte della maggioranza, sindaco Andrea Villano in testa, Vozza ha chiesto a Del Prete di tirarsi fuori dalla mischia e di fare un percorso alternativo per non rischiare di incappare in guai giudiziari. E soprattutto per scongiurare il rischio che possano emergere “condizionamenti esterni” su Villano e company. Chi legge Campania Notizie sa bene che abbiamo sempre condannato la condotta politico di Bozza. Ha fatto assumere per intercessione di Brancaccio figlia, genero e nipote in posti di lavoro ben retribuiti e molto ambiti. Ma per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che non ha mai avuto a che fare con esponenti della camorra. Ai timori del “Collacotore” non ha dato alcun peso il consigliere Del Prete. Anzi. La sua contrarietà a uscire dalla maggioranza è stata netta e categorica. “Mi sono scocciato di stare in minoranza, ora voglio governare per 5 anni”, avrebbe risposto in estrema sintesi a Vozza. Che almeno per il momento non ha esitato a rompere qualsiasi tipo di rapporto personale e politico con “Soldinus Magò”.

Da molti giorni infatti Del Prete non fa più il suo autista. Fino a qualche tempo fa andava a prenderlo e lo riaccompagnava a casa quasi tutti i giorni. Il nuovo padrone dell’esponente di Campania Libera (ancora per poco) è il sindaco Villano. È diventato il suo zerbino politico. Consentitecelo, Del Prete ha toccato davvero il fondo. Da zerbino di Brancaccio e Vozza a “suddito” di Villano. Che brutta fine politica visto che l’attuale primo cittadino non è grado nemmeno di comandare a casa sua. Quello che però lascia perplessi è la brusca rottura tra il gatto Del Prete e la volpe Vozza. Si vocifera che il consigliere di maggioranza abbia preso già in campagna elettorale accordi con grossi imprenditori, suoi parenti, che avrebbero in cantiere affari milionari dopo aver già partecipato alla speculazione edilizia della metà degli anni duemila. I rapporti politico-tecnico-affaristici tra Del Prete e questo gruppo imprenditoriale trovano riscontro anche in recenti dichiarazioni di Brancaccio ai giudici. Nei prossimi giorni approfondiremo l’argomento. Per ora segnaliamo il divorzio tra “Soldinus Magò” e “Il Collocatore”. Non sono più come il gatto e la volpe. Del Prete ha intrapreso una strada solitaria. Dove lo porterà? E sopratutto chi saranno i suoi nuovi compagni di viaggio?

Mario De Michele

 

 

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