Hanno scelto di non farsi più prendere in giro da una maggioranza affetta da un’irrefrenabile idiosincrasia verso la democrazia. Per il sindaco Andrea Villano e company infatti il rispetto delle regole sembra un optional. Un lusso che l’amministrazione comunale di Orta di Atella non ha alcuna intenzione di concedersi. Un atteggiamento “allegro” e “irriguardoso” sia rispetto ai rappresentanti dell’opposizione ma più in generale delle istituzioni stesse. In questo caso del civico consesso. In contrapposizione ad una logica antidemocratica e sprezzante del ruolo di controllo della minoranza i consiglieri comunali Enzo Tosti, Marilena Belardo, Vincenzo Russo, Vincenzo Gaudino (duri e puri), Espedito Ziello e Luca Mozzillo (morbidi e spuri) hanno assunto una decisione unanime e al contempo drastica. Sono saliti sull’Aventino. Non parteciperanno all’assise in programma stamattina (31 dicembre).
“Ancora una volta – recita il documento degli esponenti dell’opposizione – questa Maggioranza mortifica il Consiglio Comunale venendo meno alle più elementari regole di civile convivenza e di rispetto del ruolo delle opposizioni. Oramai non sappiamo più se sia l’arroganza a seguire l’incompetenza o il contrario. Si stravolgono sistematicamente i temi e perfino le date di convocazione concordate in Conferenza di Capogruppo. Si viola sistematicamente il regolamento comunale e si esautorano puntualmente le prerogative dei consiglieri comunali, il loro diritto di accesso agli atti, le elementari regole politico/amministrative. E Noi a questo perdurante rituale non ci stiamo! Congiuntamente l’opposizione consiliare composta dai gruppi: “Democratici & Riformisti”, “Costruire Alternative”, “Movimento 5 Stelle”, diserterà il Consiglio Comunale di oggi, perché nelle modalità, nella data e nei punti all’ordine del giorno, è stato totalmente stravolto quanto concordato in sede di Conferenza di Capogruppo”.
I principali bersagli delle dure critiche di Russo, Gaudino, Tosti, Belardo, Ziello e Mozzillo sono Nando D’Ambrosio e Andrea Villano. “Il comportamento del presidente del Consiglio comunale e dell’intera maggioranza del sindaco Villano denota un grave deficit di democrazia e una grave mancanza del senso delle istituzioni. Amministrano il nostro Comune con superficialità ed autoreferenzialità, eludendo continuamente al rispetto delle regole e dei ruoli istituzionali”.
I rappresentanti della minoranza contestano con fermezza anche la mancata applicazione del regolamento comunale in merito all’obbligo, puntualmente violato, di portare al vaglio dell’assemblea consiliare le tante mozioni presentante. “Infine non intendiamo prestarci all’utilizzo strumentale che il Presidente del Consiglio comunale e l’intera maggioranza del Sindaco Villano intendono fare di una Mozione importante presentata dal Movimento 5 Stelle sui posti auto nominali per disabili, il cui regolamento è già stato votato all’unanimità in Commissione statuto e regolamenti con il sostegno di tutti i componenti dell’opposizione. D’altra parte sono molteplici le mozioni presentate dai gruppi di opposizione che non vengono poste in discussione in Consiglio comunale, sebbene il regolamento comunale ne preveda l’obbligo. Per quanto sopra esposto – concludono Enzo Tosti, Marilena Belardo, Vincenzo Russo, Vincenzo Gaudino, Espedito Ziello e Luca Mozzillo -, per coerenza, non parteciperemo ai lavori del civico consesso, assumendo una posizione politica netta, con l’auspicio che si possano ristabilire seriamente nell’immediato, le regole democratiche di confronto tra le parti”.
Da quanto abbiamo appreso il sindaco Villano non è per nulla preoccupato dalla presa di posizione di Ziello e Mozzillo. “È il gioco delle parti”, avrebbe detto ai suoi fedelissimi. Aggiungendo: “Lasciateli fare, devono pur far finta di opporsi, li ho già perdonati”. Discorso a parte per Gaudino, Tosti, Russo e Belardo. Loro sono coerenti. E non scenderanno mai a patti con Villano e la sua maggioranza. Non sono traditori. Né venduti. Rispetteranno a pieno e fino in fondo il mandato elettorale nell’esclusivo interesse della collettività. Suonerà strano ma anche in politica ci sono ancora persone perbene. Sempre più rare. Purtroppo.
Mario De Michele