È sempre la stessa storia. Alcuni politici amministratori locali, chiamiamoli così per non dire altro, hanno due chiodi fissi: le poltrone e i soldini. Orta di Atella ha una tradizione trentennale. Negli ultimi anni del circo politico hanno fatto parte esemplari rari. In prevalenza perennemente affamati. Anche oggi, dove per fortuna qualcosa è cambiato, ci sono lupi che hanno perso il pelo ma non il vizio. Stamattina durante la riunione tra il sindaco Andrea Villano e i consiglieri comunali di maggioranza (dopo la proclamazione ufficiale degli eletti) invece di affrontare i problemi della città. E ce ne sono. Tantissimi. Molti di difficile soluzione. Per cui tanto per non cambiare si è parlato di chi e come deve occupare questo o quel posto di potere. Com’è nel suo stile Raffaele Elveri, diligente studente della scuola di Angelo Brancaccio, ha subito introdotto senza pietà la questione della composizione della giunta. Per lui le poltrone vengono prima di tutto. Non si vuole rassegnare che i rubinetti (anche della società Acquedotti) sono chiusi. L’Eldorado del boom edilizio non esiste più. Ma c’è qualcuno che pensa ancora in “grande” (alle ruberie milionarie) e qualche altro che si accontenterebbe delle briciole. Il punto è: cari lupi famelici ma degli ortesi quando cazzo vi occupate? Mai. E infatti anche stamattina gli argomenti della discussione sono ruotati quasi esclusivamente attorno all’occupazione di posti al sole. Elveri non vuole ingoiare il rospo Peppe Roseto. Tra i due il “rospone” non è certamente Roseto, che è un politico capace e una persona perbene e onesta, ma è proprio Elveri, noto alle cronache giudiziarie per ben altre caratteristiche. È indagato nell’ambito dell’inchiesta sugli abusi edilizi. Il gioco sporco, non è una novità, di Elveri ma rischia di mandare in frantumi il puzzle della giunta di fatto già completato.

Il consigliere di maggioranza, che con Francesco Ragozzino forma un duo poco raccomandabile, ha lanciato la proposta di formare una giunta composta da tutti tecnici. L’obiettivo principale è far fuori Roseto. E magari rimescolando le carte cercare di fare entrare nell’esecutivo Francesco Ragozzino. Incredibile ma vero. Ma la cosa pazzesca della vicenda giunta è che il primo cittadino Villano dopo aver indicato dei parametri ben precisi per la formazione (concordati con i soggetti e gli stessi consiglieri di maggioranza) si è detto disponibile a partire da zero. Signor sindaco, quindi finora ha scherzato? E quindi è poco serio? Beh, non depone a suo favore. Dopo gli incontri dei giorni scorsi, che con la novità di stamattina sono stati solo perdite di tempo, potrebbe saltare tutto. In base ai criteri indicati da Villano, ripetiamo indicati da Villano, sarebbero dovuti essere nominati assessori in quota Scegli Orta Peppe Roseto (con delega di vicesindaco) e Katia Sorvillo, In rappresentanza di Noi Ortesi ci sarà Mario Del Prete, primo dei non eletti. L’assessore di Coraggio doveva essere Anna Castelli. Il quinto membro dell’esecutivo era l’apprezzata commercialista Mariagrazia Zagaria (Bilancio e Finanze), voluta dal sindaco Villano. Mentre Campania Libera (ancora per poco) si era accontentata della presidenza del consiglio. Ruolo che sarà ricoperto dall’avvocato “incidentato” Nando D’Ambrosio. Ma udite udite, uno come Elveri potrebbe far saltare i piani di Villano. Caro sindaco, un consiglio spassionato: se già fin d’ora è ostaggio dei politici e degli amministratori della scuola brancacciana si dimetta subito. Eviterebbe altri disastri ai danni dei cittadini. E sarebbe un bene per la sua salute e per la sua fedina penale.

Mario De Michele

 

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