Pugno di ferro nei confronti di Adele Ferrante e Francesco Silvestre. Dopo una prima sospensione di 30 giorni (dal 21 dicembre al 20 gennaio) sono stati di nuovo messi in castigo dalla commissione ad hoc istituita dal Comune di Orta di Atella. Ferrante e Silvestre resteranno a casa fino a quando non si concluderà il procedimento penale a loro carico. Entrambi, assieme ad altre 61 persone, sono coinvolti nell’inchiesta sugli abusi edilizi. Il 28 gennaio il gup si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Dongiacomo. Qualora il capo dell’Utc e il dirigente dell’area Contabile-finanziaria finissero sotto processo sarebbero sospesi dal servizio fino alla fine del procedimento. Considerati i tempi della giustizia Ferrante e Silvestre sarebbero fuorigioco per anni. Potrebbero andare in pensione da sospesi dal servizio. La commissione che ha valutato la posizione dei due dirigenti ha applicato il decreto Madia. Ci sono due scuole di pensiero in merito. C’è chi sostiene che si tratta di un provvedimento troppo draconiano. Altri affermano che si sarebbe potuto arrivare addirittura al licenziamento. Si è adottata una via di mezzo.

Così come sarà dimezzato lo stipendio di entrambi. Che comunque percepiranno senza muovere un dito la metà della mensilità. Non solo. È tutt’altro che escluso che i due “condannati” impugnino il provvedimento della commissione e chiedano un cospicuo risarcimento danni. Nel frattempo Silvestre ha approfittato dei 2-3 giorni nei quali è tornato in servizio per attuare un vero e proprio blitz da “Baffo malefico”. Ha annullato l’incarico di responsabile dell’area contabile conferito lo scorso settembre da lui stesso a Domenico De Biase e lo ha assegnato a Raffaela Di Costanzo (sotto il link). Una ripicca nei confronti di De Biase? Per nulla. Uno schiaffo a Villano. Il primo cittadino il 4 gennaio, dopo la prima sospensione di Silvestre, aveva decretato la nomina di De Biase a dirigente ad interim del settore Contabile-finanziario (link alla fine dell’articolo). Sintetizziamo. Il sindaco promuove un dipendente comunale. Il dirigente annulla il provvedimento. Se Totò si recasse al municipio di Orta di Atella direbbe “questo manicomio è pieno di pazzi”.

Mario De Michele

P.S. Stasera si è tenuta una riunione tra il sindaco Villano, i consiglieri di maggioranza e i vertici dell’Acquedotti. Presenti anche il professor Capalbo incaricato nei giorni scorsi di redigere un parere legale.Ha partecipato all’incontro anche l’avvocato Bruno Cantone, revisore dei conti della società idrica e fratello di Raffaele Cantone presidente dell’Anticorruzione. Da quanto anticipato da Capalbo il via libera di Orta di Atella all’adesione di Sant’Arpino all’Acquedotti sarebbe legittimo. Venuti meno gli intoppi legali Villano e company daranno sicuramente l’ok all’ingresso del Comune santarpinese. E già entro la prossima settimana sarà tutto formalizzato davanti a un notaio. Non prima però che il sindaco Giuseppe Dell’Aversana si rechi ad Orta di Atella per farsi perdonare da Villano. Lo ha snobbato. Ora il primo cittadino ortese pretende un atto di cortesia istituzionale. Basterà un baciamano.

LEGGI IL DECRETO DI ANDREA VILLANO

LEGGI LA DETERMINA DI FRANCESCO SILVESTRE

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