NAPOLI – Anche il procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani si occuperà della vicenda del procuratore di Nola Paolo Mancuso, che in base a intercettazioni della procura di Palermo, si sarebbe rivolto all’ex colonnello del Ros dei carabinieri Giuseppe De Donno, nel tentativo di ottenere tramite l’intermediazione del capogruppo dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, l’appoggio dei consiglieri laici del Pdl al Csm alla sua nomina a procuratore di Napoli.

Una vicenda che ieri ha spinto i consiglieri di Area, che sostenevano la candidatura di Mancuso, a revocarla, spianando così la strada alla nomina di Giovanni Colangelo alla guida della procura di Napoli. Le carte sono state mandate al Csm dalla procura di Palermo e ora sono all’esame della Prima Commissione, che oggi ha nominato l’indipendente Paolo Corder relatore della pratica. L’attenzione non è semplicemente rivolta a verificare se ci siano spazi per un intervento del Csm e dunque profili di un’eventuale incompatibilità funzionale di Mancuso; ma anche se ci siano state irregolarità da parte della procura di Palermo, che avrebbe girato le sue intercettazioni a Palazzo dei marescialli, alla vigilia della decisione sulla procura di Napoli, senza avere l’obbligo di farlo. Un obbligo che, spiegano a Palazzo dei marescialli, ci sarebbe soltanto e, non è questo il caso, quando un magistrato è indagato; o quando si è valutato si possa essere in presenza di un possibile illecito disciplinare; ma se così fosse, non si capisce perché non sarebbe stato investito il Pg della Cassazione, che è titolare dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati. Ora comunque il Pg si muoverà: “le carte sono in arrivo alla procura generale – dice Ciani- e quando le avremo, le valuteremo”.

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