Manovre di palazzo. Giochi di potere. Cittadini espropriati di qualsiasi forma di partecipazione democratica. Ha prodotto solo disastri la riforma delle Province targata Delrio-Renzi. Le elezioni sono diventate autocelebrative. Un’orgia del ceto politico-amministrativo. I consiglieri comunali si eleggono tra di loro. Gli enti locali sono suddivisi in fasce. I voti dei componenti dell’Assise delle città più grandi valgono di più. Si decresce in base al numero di abitanti. È il voto ponderato. Azz! Un metodo elettivo che nemmeno un “ospite” trentennale di un manicomio avrebbe mai potuto immaginare lo chiamano ponderato. Figuriamoci se non ci avessero pensato bene sopra. Che mostro sarebbe uscito se non avessero ben ponderato? Per la Provincia di Caserta la ponderazione ci sarà il 3 ottobre, giorno delle pseudo-elezioni. Nei prossimi giorni saranno presentate le liste. Già dall’estate sono iniziati gli incontri di riscaldamento. Così come le squadre di calcio i partiti hanno fatto la preparazione preelettorale. Per i cittadini è sempre consigliata la Preparazione H. Il cetriolo politicante è come un drone che va a finire sempre a quel posto. Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

Nessuna novità neppure in casa Pd. Si terrà un’altra battaglia della guerra tra i consiglieri regionali Stefano Graziano e Gennaro Oliviero. Ognuno andrà ovviamente per conto proprio con il risultato che probabilmente le liste di emanazione Pd saranno due, una griffata Oliviero, l’altra marcata Graziano. Il primo ha nella sua scuderia, tra gli altri, il sindaco di Sessa Aurunca Silvio Sasso e il consigliere comunale di Marcianise Pino Moretta. Della lista Oliviero farà parte, è notizia dell’ultim’ora, anche l’assessore di Sant’Arpino Salvatore Lettera. Mentre Sasso e Moretta sono fedelissimi storici di Oliviero, Lettera gode di maggiore autonomia. L’esponente della giunta guidata da Giuseppe Dell’Aversana è caldeggiato in primis dal sindaco. L’indicazione di Lettera mira ad una rappresentanza in consiglio provinciale di un amministratore esperto che sa “leggere le carte”.

Sull’altro versante dem Graziano schiererà nella zona atellana i sindaci di Cesa Enzo Guida e di Orta di Atella Andrea Villano (uomo di Marcello De Rosa, sindaco di Casapesenna). Nel caso del primo cittadino cesano la maggioranza non dovrebbe riservare sorprese. Intricata la matassa per il sindaco ortese. Fidarsi di Raffaele Elveri è come affidare il proprio figlio ad Erode. I consiglieri Nando D’Ambrosio e Salvatore Del Prete fanno parte dell’equipaggio del consigliere Luigi Bosco, che assieme al suo omologo Giovanni Zannini metteranno in campo la lista dei Liberi e Moderati. Ci vuole davvero coraggio a definire così la lista. I cittadini allora dovrebbero presentarne una che si chiama Libera nos a malo. Su Orta di Atella quindi le provinciali potrebbe spazzare via la maggioranza come uno tsunami. Sempre in terra atellana Forza Italia ha puntato sull’assessore Claudio Perrotta, indicato dal presidente della Provincia Giorgio Magliocca.

Ultima annotazione. L’ex sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di Santo ha confermato di essere sempre un autorevole punto di riferimento per la politica atellana. Nei giorni scorsi ha lanciato un appello all’unità. Questa la sua proposta liofilizzata in dichiarazioni sintetiche: “Dal nostro territorio dobbiamo essere uniti ed esprimere un unico candidato, io sarò il primo a sostenerlo a prescindere dal colore politico”. Gli hanno dato retta tutti. Mancano ancora diversi giorni alla presentazione delle liste e già sono in lizza almeno quattro candidati della zona atellana. Vabbè, ormai Di Santo non può contare nemmeno sul voto della figlia, ragazza perbene e capace, che è consigliere comunale d’opposizione a Sant’Arpino. Neppure lei lo starebbe a sentire. Per fortuna.

Mario De Michele

 

ECCO COME SI VOTA

(se lo capite spiegatelo anche a noi, grazie)

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