Assume contorni più chiari la vicenda sui fondi per i portaborse dei consiglieri regionali. Sono ancora in corso di notifica i provvedimenti della Corte dei Conti a carico di 22 componenti del parlamentino campano. I magistrati contabili avviarono nel luglio 2013 un’indagine per accertare il corretto utilizzo dei circa 5 milioni di euro in tutto a disposizione dei consiglieri per l’impiego di collaboratori e per le spese per beni e servizi (articolo 40, ex articolo 33, della legge regionale 18 del 2000). Ai consiglieri regionali furono indirizzati gli avvisi a rendere dichiarazioni come persone informate sui fatti. L’inchiesta della Corte dei Conti riguarda gli anni 2011-2012. Nella giornata di oggi (26 febbraio), come anticipato da Campania Notizie, ci sono stati sviluppi nell’indagine.
Infatti, sarebbe stata notificata al legale di uno dei consiglieri regionali un provvedimento degli inquirenti. A quanto si apprende si dovrebbe trattare della contestazione dei capi di imputazione. Ma non è escluso che si tratti della comunicazione di proroga delle indagini. E nei prossimi giorni anche gli altri consiglieri regionali ascoltati dai magistrati contabili nell’estate dell’anno scorso dovrebbero essere colpiti dagli stessi provvedimenti. Anzi è probabile che la contestazione di presunti reati possa riguardare gran parte dei componenti del parlamentino campano, chiamati in causa il 23 luglio 2013, ma che furono ascoltati successivamente nell’autunno dello stesso anno. La notizia della svolta nelle indagini della Corte dei Conti, che si è diffusa nel corso della seduta consiliare di oggi pomeriggio, ha mandato in fibrillazione quasi tutti i consiglieri, già sotto pressione per l’imminente conclusione dell’inchiesta, di natura penale, condotta dalla procura di Napoli sul presunto reato di peculato, contestato a 56 membri su 60 dell’assemblea campana. E dalle voci che circolano i pm sarebbe intenzionati a chiedere il rinvio a giudizio per quasi tutti i consiglieri indagati.
Nella mattinata di oggi invece i finanzieri hanno fatto visita al 18esimo piano della sede del consiglio regionale (dove ci sono gli uffici dei questori), probabilmente per notificare un provvedimento che però non avrebbe nulla a che vedere con la vicenda dei portaborse.
Mario De Michele