Non si ferma l’emergenza rotavirus in Campania. Da giorni infatti sono migliaia gli accessi in ospedale in particolare di bambini (per la maggior parte al Santobono di Napoli) che vengono colpiti dalla gastroenterite da rotavirus (leggi articolo). Ma che cos’è il rotavirus e come si può combatterlo? Ecco alcuni consigli. Innanzitutto bisogna dire che colpisce maggiormente i neonati ed i bambini fino ai 5 anni e, benché sia un virus attivo tutto l’anno, ha il suo picco stagionale nel periodo tra novembre e marzo. Quest’anno però si è registrato un picco anche in piena estate La gastroenterite da rotavirus non è una malattia di per sé letale ma la sue complicanze possono essere molto gravi nei soggetti affetti da altre patologie. Negli adulti sani, questa malattia ha un decorso positivo nella quasi totalità dei casi mentre nei bambini provoca una grave disidratazione che deve essere tenuta sotto stretto controllo.

I sintomi dell’infezione da rotavirus

Il rotavirus si annida soprattutto nell’acqua e nelle feci. Gli ambienti più a rischio sono quindi gli asili nido e le scuole materne, dove il contagio è molto frequente. I primi sintomi sono una leggera febbre, accompagnata da vomito e diarrea acquosa persistente. La fase acuta dura circa 48 ore, in seguito alle quali gli attacchi di vomito e le scariche tendono a calare di frequenza. Una normale infezione da rotavirus persiste dai 7 ai 10 giorni, durante i quali il bambino risulterà essere inappetente e privo di forze.

Rotavirus: diagnosi e trattamento

Distinguere tra loro le diverse tipologie di virus intestinali è molto difficile. Normalmente si procede con le normali terapie comuni a tutti i ceppi senza effettuare esami approfonditi. Nel caso in cui l’infezione persista nel tempo e non si esaurisca in maniera naturale è necessario effettuare una analisi delle feci per ricercare gli antigeni specifici di ciascun virus e stabilire se si tratti di rotavirus o di una forma differente. Nelle infezioni da rotavirus, ed in quelle gastro-enteriche in generale, è importante intervenire tempestivamente per aiutare il decorso positivo della malattia. La prima cosa da fare è contattare il pediatra per ricevere le indicazioni del caso. Se il medico effettua visite a domicilio è consigliabile richiederne una per valutare lo stato di salute dei bambino sin dalle prime ore di infezione. All’insorgere dei primi sintomi è opportuno interrompere o ridurre al minimo l’alimentazione del bambino. Per i lattanti non è necessario sospendere la somministrazione del latte ma è bene ridurre la durata delle poppate finché non si ridurranno le crisi di vomito. Per i bambini più grandi è fondamentale interrompere l’assunzione di latte vaccino ed evitare frutta e verdura, preferendo cibi secchi e leggeri. Se durante la fase acuta dell’infezione da rotavirus il bambino non chiede cibo è sempre meglio non forzarlo a mangiare. Quando la febbre supera i 38 gradi si può somministrare al bambino un antipiretico leggero come il paracetamolo. Nei giorni successivi, unitamente alla graduale ripresa dell’alimentazione, è possibile dare al bambino dei preparati probiotici che risultano molto utili soprattutto in presenza del rotavirus.

L’importanza della reidratazione nelle infezioni da rotavirus

Le frequenti scariche di vomito e diarrea provocano, soprattutto nei neonati, una rapida disidratazione. Nei bambini colpiti da rotavirus è frequente il ricovero in ospedale (circa un caso ogni 30) a causa di una inidonea assunzione di liquidi. Nelle ore acute della malattia, quando il bambino non assume cibo sia a causa dell’inappetenza che del rigetto del cibo, occorre mantenerlo ben idratato somministrandogli acqua a piccoli sorsi. Nei neonati è consigliabile utilizzare il metodo “flebo per bocca” utilizzando un contagocce con il quale bagnare spesso la bocca con semplice acqua e zucchero. Quando i conati diminuiscono si può utilizzare un cucchiaino da caffè.

Le complicazioni legate al rotavirus

La principale complicazione dovuta alle infezioni da rotavirus è, come abbiamo visto in precedenza, la disidratazione. Oltre a questo, i bambini piccoli tendono a perdere molto peso (sopratutto durante i primi giorni di malattia). Il calo di liquidi può provocare svenimenti improvvisi ed è quindi necessario che i bambini restino a riposo per la maggior parte del tempo. Se notate una eccessiva magrezza avvisate subito il pediatra per valutare un eventuale ricovero in ospedale per sottoporre il bambino ad alcune flebo ricostituenti.

Prevenzione e vaccinazioni contro il rotavirus

La diffusione del rotavirus può essere ostacolata tramite alcune normali norme igieniche come il lavarsi spesso le mani con un detergente antibatterico. La situazione del vaccino per la prevenzione del rotavirus è molto delicata. Nel 1998 venne scoperto un primo vaccino negli Stati Uniti ma venne poi ritirato a causa di numerose complicazioni intestinali nei bambini vaccinati. A partire dal 2000 venne avviata una ricerca di nuove formulazioni di siero anti-rotavirus a livello mondiale e sono attualmente allo studio alcuni nuovi vaccini. Nel 2006 è stato commercializzato il primo vaccino orale approvato dagli organi sanitari di Europa e Stati Uniti ma per il momento è scarsamente richiesto dai pediatri e dalle famiglie italiane.

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