Vedere per credere. È ciò che abbiamo fatto, com’è nel nostro stile, per accertarci della veridicità di un esposto-denuncia recapitato presso la nostra redazione su un presunto abuso edilizio. Il documento è indirizzato anche alla Procura, al comando dei carabinieri di Marcianise, alla locale stazione dell’Arma, ai vigili urbani, al sindaco Giuseppe Dell’Aversana e alla segretaria comunale Mariarosaria Lanzaro. Non avendo individuato personalmente il firmatario, che parla a nome di un comitato antiabusivismo edilizio, ci siamo recati sul posto, in via Luigi Sturzo, angolo via Matteotti, per toccare con mano. E il dito è finito in una piaga che potrebbe già essere in avanzato stato di putrefazione. Ci è balzato agli occhi un fabbricato a quanto pare di proprietà di un dipendente comunale o dei suoi parenti stretti. Il palazzo è oggetto di lavori per la realizzazione di un sottotetto. Non siamo geometri, ingegneri o architetti, né tanto meno (per ora) abbiamo le “carte”, ma già a un primo sguardo abbiamo notato che qualcosa non va. Qualcosa di grosso. E sì, perché l’immobile combacia parzialmente con un altro stabile però non aderisce alla struttura confinante. Una parte è molto sporgente. Si nota come una mongolfiera in un campo di calcio. Anche una persona deficitaria di 9 diottrie intravederebbe che non è stata rispettata la distanza prevista dalle normative urbanistiche vigenti.
Come mai nessuno si è accorto di nulla? Abbiamo approfondito e scoperto che in realtà non sono mancate le rimostranze e le denunce verbali dei residenti. C’è di più. Il caso è stato sollevato anche da esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Si vocifera che addirittura si tratti di consiglieri comunali. Siamo andati a fondo anche su un altro aspetto che, esperienza insegna, spesso è molto indicativo di come sono andate le cose. Chi è il tecnico che ha curato il progetto per ottenere il permesso di costruire? Virgilio Guida. Non è il Virgilio che “guida” Dante da Caronte per fargli aprire le porte dell’Inferno. Anche se nella sostanza ci risponderebbe allo stesso modo interpellato sul presunto abuso edilizio: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”. Il Virgilio in questione non fa poesia, fa i fatti, è stato assessore all’epoca delle gestioni Savoia-Dell’Aversana. Ci siamo posti un altro interrogativo: chi è il direttore dei lavori? Il figlio Andrea Guida, ex presidente del consiglio comunale ai tempi di Eugenio Di Santo. Politica ci cova? Se fosse tutto in regola no. Se invece c’è stato il gioco dei due grafici, quello vero e quello falso, allora le responsabilità sarebbero tecnico-politiche e vedrebbero invischiato fino al collo il responsabile dell’Utc Vito Buonomo. Ci risulta che la questione gli sia stata segnalata più volte e da diverse persone.
Risultato? Silenzio assoluto. E zero provvedimenti. Sia Buonomo che Falace sono rimasti con le mani in mano. Sappiamo che anche il sindaco Dell’Aversana e l’assessore ai Lavori pubblici Ernesto Di Serio erano a conoscenza del “caso” di via Sturzo. Prendiamo per buona l’ipotesi che non ne sapessero nulla. Ora che la vicenda è venuta a galla, ancora una volta grazie a Campania Notizie, daranno precise e celeri indicazioni ai responsabili dei settori di competenza per effettuare i dovuti sopralluoghi e per accertarsi della bontà del progetto e della concessione edilizia? Un paladino della legalità come Dell’Aversana lo farà sicuramente, non vi pare? Del caso si occuperà, si spera, anche la segretaria comunale. Non farebbe né più né meno il suo dovere. Ciò che non sta facendo sulla scottante vicenda che riguarda il funzionario-avvocato Salvatore Compagnone. Rispettabile dottoressa Lanzaro, se i cittadini devono aspettare sempre la magistratura per ottenere giustizia lei che ci sta a fare come responsabile dell’Anticorruzione?
Sempre via Sturzo, angolo via Matteotti, è teatro di un altro episodio che un tempo veniva annotato nei brogliacci dei manicomi. È stato realizzato da una ditta privata, a quanto pare incaricata da Umberto Savoia, zio dell’ex sindaco Savoia e dell’attuale primo cittadino Dell’Aversana, un marciapiede smisuratamente alto rispetto a quelli regolari (nelle foto). Pur non essendo una zona con divieto di sosta i residenti non possono parcheggiare le auto. La portiera sbatte contro quello che da marciapiede si è trasformato in un muretto. L’irregolarità salta agli occhi paragonando l’altezza del marciapiede pubblico che non costeggia l’abitazione di Umberto Savoia. Pure su questo anneghiamo nei dubbi. La strada è più volte percorsa dai vigili urbani. Ci sorge il sospetto che i caschi bianchi guidino con gli occhi bendati. Torniamo al sottotetto. Nelle foto esclusive che pubblichiamo si può notare come l’opera proceda spedita. Pochi giorni fa c’erano vani aperti. Ora sono chiusi. I lavori vanno avanti. Comandante Lucio Falace, diamoci una sveglia, suvvia. Nessuno chiede il bis del caso Compagnone. Il sopralluogo della polizia municipale nello studio legale “abusivo” del funzionario è scattato, guarda caso, proprio pochi giorni prima che l’abitazione in via De Gasperi fosse svuotata. Egregio Falace, prima di intervenire attende la fine dei lavori? E lei, esimio Buonomo, una passeggiatina in via Sturzo non potrebbe farsela? Piangere sul latte versato sarebbe un altro sberleffo per i cittadini. Le ennesime e insopportabili lacrime di coccodrillo.
Appello al sindaco Giuseppe Dell’Aversana: la legalità si pratica, non si predica. Questo è uno dei momenti per dimostrarlo. E per stoppare tutto. A non fermarsi mai si rischia di fare disastri.
Mario De Michele