NAPOLI – I carabinieri del Comando provinciale di Napoli hanno catturato il latitante Raffaele Notturno, 38 anni, attuale reggente dell’omonimo clan camorristico, alleato con il gruppo Abete-Abbinante, uno dei cartelli criminali in lotta nella faida per il controllo delle piazze di spaccio. Notturno – fratello di Vincenzo, capo dell’omonimo clan, attualmente detenuto – era ricercato da gennaio.
Il ricercato è stato catturato nel corso di un servizio ad “alto impatto” effettuato nell’area di Scampia dal nucleo operativo Stella, insieme a pattuglie delle locali stazioni e del battaglione Campania. L’uomo era ricercato da gennaio, dopo un ordine di carcerazione a 2 anni e 11 mesi di reclusione che gli era stato inflitto per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. I militari dell’Arma lo hanno individuato e bloccato mentre si trovava in un appartamentino del lotto TB di Scampia, protetto da telecamere e cancello blindato.
Malgrado fosse mattina inoltrata era ancora in pigiama Raffaele Notturno, il 38enne reggente dell’omonima famiglia del cartello scissionista di Scampia, arrestato stamani dai carabinieri della Compagnia Stella durante un blitz scattato alle 11 nel lotto TB. Una zona della città storicamente sotto l’influenza criminale del clan composto anche dalle famiglie Abete, Abbinante e Aprea. I carabinieri, dopo avere superato un robusto cancello di ferro, hanno bussato alla porta della sua abitazione al sesto piano dell’edificio: ad aprire è stata la moglie, che ai militari ha detto di non sapere dove fosse il marito. Soprattutto perché i rapporti tra loro erano bruscamente interrotti dopo un litigio. Il latitante, però, era nascosto in un mini appartamento accanto, fatto appositamente realizzare sullo stesso pianerottolo aggiungendo, allo sgabuzzino di sua pertinenza, una stanza e mezza sottratte all’abitazione vicina, in cui vive un anziano. Quando i carabinieri si sono accorti che la porta dello sgabuzzino era blindata hanno deciso di forzarla con le smerigliatrici ma non hanno fatto in tempo ad iniziare i lavori: Raffaele Notturno ha capito che ormai non c’era più niente da fare e ha aperto l’uscio presentandosi in pigiama ai carabinieri guidati dal capitano Orlando Narducci che lo hanno arrestato. Dai controlli eseguiti intorno al Lotto è stato anche scoperto un complesso sistema di micro videocamere fatte installare in punti strategici e in grado di tenere sotto osservazione tutta l’area circostante l’edificio che ospita l’abitazione del boss. Attraverso i monitor il latitante si accorgeva dell’arrivo delle forze dell’ordine e si rifugiava nella sua dependance composta da cucina, bagno, salottino e stanza da letto. Tutti vani accuratamente arredati. I carabinieri, comunque, ritengono che il latitante – forte del rispetto di cui gode in virtù del suo ruolo di capoclan – utilizzasse come rifugi anche le altre decine di appartamenti presenti nello stabile, semplicemente presentandosi alla porta degli inquilini prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Opporsi, ovviamente, era fortemente sconsigliato. Raffaele Notturno, fratello di Vincenzo, detenuto in regime di carcere duro nel Nord Italia, deve scontare 2 anni e 11 mesi per traffico di sostanze stupefacenti.