Non ricorda ancora quanto accaduto nel tragico pomeriggio di venerdì, ma chiede perdono: ai suoi familiari, a quelli delle altre vittime. Giulio Murolo, l’infermiere in carcere per la strage che ha fatto quattro vittime, si è sfogato così – secondo quanto riportano alcuni quotidiani – con il suo legale, l’avvocato Carlo Bianco, che ieri lo ha assistito per l’interrogatorio in carcere da parte del pm. Murolo si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del pm. Al suo legale ha ribadito la richiesta di perdono (“a mia madre, ai miei nipoti, alle altre persone”) ed ha cominciato a raccontare la sua versione sui rapporti conflittuali nei confronti del fratello, vicino di casa, sostenendo di essere stato costretto “a subire da una vita”. L’infermiere, sempre parlando con il legale, avrebbe sostenuto anche di essere stato aggredito con un coltello dal fratello Luigi. Proprio Luigi Murolo e la moglie, Concetta Uliano, sono state le prime due vittime della strage di venerdì, durante la quale sono stati uccisi anche l’ufficiale della polizia municipale Francesco Bruner e il cuoco Luigi Cantone. Sei i feriti, uno dei quali ancora ricoverato in gravi condizioni.
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