Il tempo è sempre galantuomo. E la verità alla lunga viene sempre a galla. Sono le bugie ad avere le gambe corte. La riprova è il caso sollevato da Campania Notizie sulla gestione irregolare dalla A alla Z dell’isola ecologica di Succivo. I professori al “servizio civile” dell’amministrazione comunale e gli altri webeti sono stati risucchiati (mai avuto dubbi) dallo sciacquone del water assieme ai loro post da untori della menzogna. Un commento social scritto da chi incassa i benefit politici dura meno del tempo necessario per scriverlo. Conta meno di un miliardesimo di granellino di sabbia nel deserto. Quello che resta, anche ai posteri, sono i fatti. I documenti. Gli atti. Le decisioni. I provvedimenti. Per Campania Notizie fanno fede solo quelli. Lasciamo ben volentieri le leccate di piedi a coloro i quali sfruttano le corsie preferenziali, a danno dei cittadini onesti, spalancate da amministratori locali che fanno il “bene” solo dei loro fedeli accoliti. Qual è il fatto della puntata odierna della nostra inchiesta? La prolungata chiusura dell’isola ecologica dal 23 dicembre 2019 a tutt’oggi. Un mese di stop. Che come annunciato ovviamente tramite il Vangelo di Facebook da Bartolomeo Luongo, portavoce-addetto stampa del sindaco Gianni Colella e di conseguenza della maggioranza, avrebbe dovuto riaprire i cancelli il 6 gennaio dell’anno nuovo (post alla fine dell’articolo).

“Si porta a conoscenza della cittadinanza che la piazzola ecologica resterà chiusa dal 23 dicembre al 6 gennaio per interventi di manutenzione ed adeguamento”. Il post è datato 19 dicembre 2019. È apparso sui gruppi Fb di Succivo un’oretta dopo, guarda un po’, la pubblicazione del primo articolo (clicca sul link in basso) di Campania Notizie su “quer pasticciaccio brutto de via D’Acquisto”, mutuando Gadda. È lì, su un terreno privato che costa ai contribuenti circa 25mila euro all’anno, che è sorto un mostro (altro che isola) ecologico. La piazzola presenta più violazioni di legge dei tentacoli di una piovra. È gestita da Michele Aletta, lavoratore socialmente utile (?), noto alle forze dell’ordine, notissimo alla stragrande maggioranza dei cittadini di Succivo per le sue doti di picchiatore del clan locale Mundo-Lucariello. Un nome azzeccatissimo. Colella e company, vivissimi complimenti. È il cognato del vicesindaco Salvatore Papa, ma il braccio destro del sindaco facente finzione ha assicurato che Aletta si occupa dell’isola ecologica perché nessun altro lsu ha fatto richiesta di essere destinato a custode della piazzola. Per caso avrà avuto paura di Aletta? Nooo.

Ritorniamo al punto cruciale. Vero. Non virtuale. Perché l’area è ancora chiusa mentre era stata annunciata la riapertura per il 6 gennaio? E soprattutto quali sono gli “interventi di manutenzione ed adeguamento” di cui si parla? Difficile rispondere con un post. Lo comprendiamo. E non vorremmo essere nei panni degli amministratori. L’isola ecologica è stata aperta senza l’autorizzazione unica ambientale della Regione Campania. È sprovvista della rampa per gli scarrabili. Per non parlare dell’assenza (pazzesco) dell’impianto antincendio. Non ci sono spogliatoi e servizi sanitari. Ogni giorno si susseguono furti di metalli, soprattutto di rame, con lo “svuotamento” di apparecchiature elettriche ed elettroniche. La struttura è sfornita del raccoglitore dei liquami tossici per depurare le sostanze nocive prodotte dai rifiuti e della pavimentazione impermeabilizzata prevista dalla normativa per evitare infiltrazioni che possano inquinare la falda acquifera. Altro che “interventi di manutenzione ed adeguamento”.

L’isola ecologica è tale solo di nome. Andrebbe rifatta da capo a norma di legge. Questa è la realtà dei fatti. Lo sciacallaggio social lo lasciamo agli squallidi mendicanti che si prostrano alle processioni (lautamente finanziate) ai piedi dei politici per raccogliere qualche briciola per sé o per i propri parenti. Dignità, questa sconosciuta.

Mario De Michele

(continua…)

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