Quello che desta più stupore e suscita moti di indignazione è il consenso che tutt’oggi alcuni clan locali godono in una fetta della società. Emblematico il caso della scarcerazione di Salvatore Mundo, alias o’ Mister, da decenni referente dei Casalesi, ala Schiavone-Russo, a Succivo. La sua caratura criminale di “alto livello” è un fatto notorio. E tutti sanno che anche la moglie Maria Grazia Lucariello non è da meno del consorte a impugnare lo scettro del comando a suon di intimidazioni, minacce e estorsioni. È la sorella del pentito Orlando Lucariello, ma ha immediatamente preso le distanze da suo fratello il secondo dopo la sua decisione di collaborare con la giustizia. Un segnale forte e chiaro ai vertici della cupola del quadrilatero della camorra Casal di Principe-Casapesenna-San Cipriano-Villa Literno. L’uomo di maggiore affidamento delinquenziale dei coniugi è sempre stato Michele Aletta, anche lui ovviamente coinvolto in procedimenti per reati di camorra e cognato del vicesindaco di Succivo Salvatore Papa. Allarme. Mundo è sulla via del ritorno a casa, la Lucariello è tornata nella sua dimora pochi mesi fa, Aletta è attualmente un lavoratore socialmente utile del Comune di Succivo e ha dalla sua il sostegno morale del cognato vicesindaco. In più di un’occasione Papa lo ha difeso a denti stretti dalle accuse di essere un camorrista definendolo a mezzo social una “persona innocente e perbene”.

Eppure a Succivo e non solo praticamente anche i bimbi in fasce sanno che Aletta è stato il braccio armato del clan Mundo-Lucariello, il picchiatore della cosca. Ha “buttato le mani”, nel vero senso della parola, soprattutto negli anni del boom edilizio di Orta di Atella. Basta leggere gli atti giudiziari (arrestato, assolto, ancora coinvolto in Appello) per avere la prova provata del ruolo criminale di primissimo piano svolto con “zelo e competenza” dal cognato del vicesindaco Papa. Un accorato appello ai finti tonti della politica e dell’opinione pubblica orbitante attorno all’amministrazione comunale: se non avete gli attributi per entrare nel merito della posizione scomoda e inopportuna di Papa usateci la cortesia di non spostare l’attenzione su presunte battaglie personali. Abbiate il coraggio di ammettere che avete paura di ritorsioni. Sarebbe più che comprensibile. La paura è un sentimento umano. Torniamo al consenso sociale del clan Mundo-Lucariello-Aletta. Appena venuto a conoscenza della buona novella Raffaele Lucariello ha brindato per la scarcerazione dello zio: “Pregato finché arrivasse questo giorno ben tornato ZIO MISTER LIBERTÀ”. Al cin cin su Facebook si sono associate centinaia di persone con “like” e commenti festanti. Abbiamo scorto anche nomi di parenti di amministratori locali di altri Comuni e di personaggi al di sopra di ogni sospetto. Mah, che dire? Già il fatto che si stappino bottiglie di champagne virtuali e si facciano auguri social per la scarcerazione di un boss di alto spessore criminale è da brividi.

L’aggravante dell’articolo 7 consiste nel fatto che Raffaele Lucariello, ideatore dei festeggiamenti su Fb, è ai domiciliari perché fu arrestato il 28 febbraio 2013 assieme gli zii Salvatore Mundo e Maria Grazia Lucariello e altre 21 persone durante un blitz anticamorra tra le province di Caserta, Napoli, Roma e Lucca, disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Siamo pronti a scommettere qualsiasi cifra che tutti i partecipanti al party social organizzato da Raffaele Lucariello sapevano che questo signore è tuttora ai domiciliari. Che dire? Ci sembra tutto surreale. Impossibile. Al punto che se ne sarà accorto, o gliel’hanno fatto notare, lo stesso Lucariello che oggi ha rimosso il post con tutti i commenti. Ma Campania Notizie possiede prove schiaccianti. In basso pubblichiamo gli screenshot della cerimonia virtuale in onore del boss Mundo. O’ Mister, 52 anni, Maria Grazia Lucariello, 51 anni, e il nipote Raffaele Lucariello furono incastrati al termine dell’operazione Talking Free”, condotta dalle squadre mobili di Caserta e Firenze. L’indagine consentì di ricostruire l’organigramma della fazione del clan attiva in Toscana e di svelare le azioni estorsive ai danni di imprenditori casertani, da tempo insediati in Versilia. Venivano appurati anche i ruoli di spicco di Mundo e Lucariello nel comprensorio di Succivo.

Nella retata del 2013 emersero anche attriti, sfociati in reciproche azioni intimidatorie a mano armata, tra le fazioni Autiero e Mundo-Lucariello, determinate dalla contesa per il controllo di attività illecite concernenti gli stupefacenti. Gli investigatori rinvennero veri e propri arsenali a conferma della potenza di fuoco dell’organizzazione malavitosa. Beh, cittadini “normali” di fronte al ritorno a casa di un boss di questa portata criminale avrebbero tutt’altro che da festeggiare. Anzi dovrebbero temere, rischio molto concreto, che si torni agli anni bui. Per carità, parliamo di una piccola fetta della società incivile di Succivo. Ma l’episodio resta inquietante.

Ci auguriamo che almeno stavolta il vicesindaco Salvatore Papa non faccia uscite pubbliche. Se dopo essersi schierato con il cognato Aletta prende anche le difese del “Mister” allora vive su un altro Mundo. Quello popolato dai criminali.

Mario De Michele

 

IL VIDEO DEL BLITZ ANTICAMORRA DEL 2013

 

LA FESTA SOCIAL PER LA SCARCERAZIONE DI SALVATORE MUNDO

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