«Nel caso di Tiziana Cantone si è trattato di una quantità importante di dati e di un tempo molto dilatato di diffusione. Non bisogna aspettare un mese, le rimozioni devono avvenire in 24 ore. Meglio una in più, che una non fatta. Bisogna pensare anche a chi è sopravvissuto a episodi simili, ma vive male». Lo ha detto Antonello Soro, Garante della Privacy, intervistato da Paola Saluzzi durante la trasmissione «Dentro i fatti con le tue domande», in onda su Sky. «È una presunzione sbagliata pensare che quello che si fa nella dimensione digitale sia altro rispetto alla vita reale – ha spiegato il Garante – Basta andare a leggere i siti di qualunque quotidiano italiano e si può notare che molti commenti alle notizie manifestano giudizi feroci e privi di carità». Soro ha aggiunto: «Occorre far sì che nelle scuole si insegni non solo l’utilizzo tecnico degli strumenti digitali, ma anche le dinamiche sociali di quella che è una piazza infinita, impossibile da circoscrivere in cui bisogna stare attenti a quello che inseriamo, perché si tratta di pezzi della nostra vita che consegniamo. L’educazione civica in tal senso è necessaria». Non solo: la presenza di pubblicità sul video di Tiziana Cantone «è un comportamento indecente esattamente quanto il comportamento di quanti, in ogni ambito dei media di questo periodo, qualche volta dimenticano quel tanto di carità che sarebbe necessaria, non solo nei confronti di una ragazza morta ma anche dei familiari». Il Garante della Privacy Antonello Soro ha spiegato: «Sono contrario alla criminalizzazione dei giganti della rete. Per molti anni si sono sottratti alla giurisdizione e quindi al riconoscimento dei diritti dei cittadini europei», ma «oggi questo processo sta rapidamente cambiando: il nuovo pacchetto di riforme in materia di protezione dati in Europa riconosce alle autorità europee il potere di assoggettare questi giganti al proprio diritto, e questi giganti hanno cominciato a comprendere, un pò tardivamente, che insieme al loro interesse a raccogliere e agevolare la circolazione delle informazioni ci debba essere anche la sicurezza di questo materiale». «Il problema di questi giorni – ha aggiunto Soro – è la società nei tempi di internet, i cambiamenti che ha subito, i comportamenti di chi vive in rete, chi agisce in rete, che spesso usa un linguaggio violento, feroce. Non dobbiamo rassegnarci a questo, all’idea che la rete diventi la discarica della violenza verbale e della ferocia». Non c’è stata reazione in ambienti della Procura di Napoli ai rilievi fatti dal Garante Soro sul tema della violazione della privacy legati alla pubblicazione di video che ritraevano Tiziana, la 31 enne suicida nel Napoletano nei giorni scorsi. Secondo quanto si è appreso, i magistrati, che non sono voluti intervenire pubblicamente sulla vicenda, fanno rilevare che l’indagine è in fase avanzata e che tra breve potrebbe si potrebbe arrivare alla chiusura dell’inchiesta.

 

 

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