E’ di 4 morti e sei feriti, secondo fonti delle forze dell’ordine, il bilancio della sparatoria avvenuta alla periferia di Napoli. L’uomo che ha sparato, con un fucile a pompa, è ora nelle mani delle forze dell’ordine. Tra le vittime, secondo le prime notizie, vi sarebbe la cognata dell’uomo che ha sparato all’impazzata.

Si tratterebbe di un 40enne, di nome Luigi, con l’hobby della caccia, e avrebbe sparato usando appunto uno dei suoi fucili, un calibro 12. Sul muro del balcone della palazzina al civico 41 di via Napoli si vedono i fori di uno, forse due proiettili. Le vittime sono la moglie di Giulio Murolo, il fratello, la cognata, un tenente della polizia municipale. I feriti sono due poliziotti, un agente della Municipale, un carabiniere (ferito a una mano, in modo leggero) e un civile, tutti in ospedale. Ancora da ricostruire la dinamica. All’origine della sparatoria vi sarebbe stato un futile motivo, ossia una lite per un filo steso per il bucato, innestato su vecchi dissapori per questioni di interesse tra Murolo e il fratello. ­ Il capitano della Polizia municipale di Napoli, Francesco Bruner, è una delle vittime dell’uomo che ha sparato da un balcone a Napoli. Lo si apprende dal comandante della Polizia municipale, Ciro Esposito. ”Era libero dal servizio quando ­ spiega all’Ansa ­ ha visto un collega ferito ed è stato colpito”. Il vigile urbano ferito nella sparatoria è ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco.

“E’ stata una sequenza di colpi violentissima”. Un testimone oculare, Luigi Mele, titolare di un negozio di ortopedia, racconta quanto accaduto nel primo pomeriggio al civico 41 di via Miano a Capodimonte (e non via Napoli come si era appreso in un primo momento). “Erano le 15.15 quando abbiamo sentito le detonazioni. Tante, almeno una quindicina. Inizialmente ­ spiega Mele ­ ho pensato che potesse essere una fiction, perché ieri a poche decine di metri da qui hanno girato un episodio della serie Gomorra. Poi ho visto un ragazzo sul motorino, riverso a terra, e l’uomo armato di fucile che entrava e usciva dal balcone della sua abitazione sparando all’impazzata. Ho abbassato la saracinesca come hanno fatto tutti gli altri commercianti e sono scappato. Poi ho cominciato a telefonare ai miei figli e a tutti quelli che conoscevo per dire loro di non avvicinarsi alla zona”.

Lavorava nel reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale Cardarelli di Napoli l’infermiere Giulio Murolo che ha ucciso quattro persone e ferito altre sei. Lo riferisce, interpellato dall’ANSA, il direttore sanitario del Cardarelli, Franco Paradiso. ”Non lo conoscevo molto bene ­ spiega ­ ma non avevamo mai avuto segnalazioni di problemi relativi al suo operato all’interno dell’ospedale”.

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