E’ sempre in condizioni gravissime e in “imminente pericolo di vita”, nell’ospedale Cardarelli di Napoli, Carolina Sepe, 19 anni, la ragazza incinta (quinto mese) ferita ieri sera a Lauro (Avellino) con un colpo di pistola alla testa durante un litigio nel quale e’ stato ucciso il padre, Vincenzo Sepe, 44 anni. Lo si apprende da fonti della Polizia all’ospedale Cardarelli. Nella lite sono state ferite altre tre persone, tutti parenti di Sepe.
A far fuoco e’ stato Domenico Aschettino, 40 anni, ex guardia giurata, che – secondo le indagini dei Carabinieri del Comando provinciale di Avellino, condotte dal capitano Antonio Patruno – ha sparato per uccidere tutti coloro che gli si sono parati davanti durante il litigio con Sepe, suo vicino di casa, scoppiato per motivi di viabilita’, una precedenza non concessa sabato sera in una strada del paese. Al momento della sparatoria, avvenuta nel cortiletto della casa di Sepe, nell’abitazione c’erano anche un altro figlio della vittima e il genero, marito della figlia Carolina, al quinto mese di gravidanza. Secondo quanto accertato dai carabinieri, entrambi sono scampati al colpi, sparati a ripetizione da Schettino con la sua pistola Beretta, perche’ riusciti a fuggire dalla casa. Carolina Sepe, che ha 25 anni, e’ ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Cardarelli di Napoli; grave anche il figlio di Sepe, Orlando, anche lui ricoverato al Cardarelli, nel reparto di chirurgia d’urgenza. In rianimazione la suocera della vittima, Bettina Crisci, che e’ in ospedale a Nola (Napoli) insieme alla moglie di Vincenzo Sepe, Vincenzina Ferraro, di 42 anni, la meno grave dei quattro feriti (e’ ricoverata nel reparto ortopedia). Dopo la sparatoria Aschettino e’ stato bloccato dai Carabinieri mentre stava per costituirsi; ha confessato e ha consegnato l’arma del delitto. E’ accusato di omicidio aggravato e tentativo di omicidio aggravato. Le indagini sono coordinate dal Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo.