Nella serata di ieri, a Salerno, Piazza D’Aiello, una ragazza ha allertato il 112 perché, pur essendoci la luce accesa in casa, il padre Eugenio Tura De Marco, 60 anni, non rispondeva né al citofono né ai diversi messaggi su whatsapp. Sul posto interveniva una pattuglia della Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Salerno, che constatava la veridicità dei fatti spiegati dalla ragazza. Mentre i militari tentavano di forzare la porta di ingresso per accedere all’appartamento, la giovane, salendo su una grata presente sotto una finestra dell’abitazione, rompeva il vetro, entrava in casa e apriva la porta ai militari. Entrati nell’alloggio, i Carabinieri rinvenivano l’uomo riverso, privo di vita, nei pressi della porta di ingresso del soggiorno. Sul posto, pertanto, giungeva personale del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale, la Sezione Investigazioni Scientifiche dello stesso reparto e il PM di turno presso la Procura di Salerno. Il sopralluogo, curato dalla citata Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo, consentiva di contestualizzare ed analizzare l’ambiente della casa; il poco sangue presente vicino al cadavere faceva dapprima ipotizzare la compatibilità del decesso con un malore improvviso e una conseguente caduta, in cui l’uomo avrebbe potuto battere il capo sullo stipite della porta del soggiorno. Giunto sul posto anche il medico legale, veniva svolta sul posto l’ispezione esterna dell’uomo, nel corso della quale sono state rilevate due profonde ferite da taglio, al torace e sul dorso, con significativi versamenti ematici di cui erano intrisi gli abiti indossati dallo stesso. A seguito dell’evidenza, che non lasciava dubbi sul l’evento delittuoso, le investigazioni, condotte congiuntamente da Nucleo Investigativo, dal Nor della Compagnia di Salerno e dalla Stazione di Salerno-Principale, coordinate sul posto dal Pubblico Ministero, consentivano in breve di stringere il cerchio sul responsabile. Da subito dopo la scoperta del motivo del decesso infatti, il fidanzato della figlia della vittima aveva accusato un improvviso malore, che lo aveva costretto a ricorrere alle cure sanitarie presso il locale pronto soccorso. Escusso come persona informata sui fatti, lo stesso ha fornito una versione della propria presenza durante la giornata presso la casa della vittima che, date le circostanze di tempo e altri riscontri raccolti dagli inquirenti, è subito apparsa non convincente; sui suoi abiti, inoltre, sono state rilevate evidenti tracce ematiche, compatibili con l’azione delittuosa e gli stessi sono stati pertanto sottoposti a sequestro. Risultando significativi elementi di reità a suo carico, il giovane Luca Gentile, 21 anni, è stato sottoposto nelle prime ore della mattinata odierna a fermo di indiziato di delitto emesso nella stessa nottata dal PM, perché ritenuto responsabile di omicidio volontario. A seguito dell’avvenuto fermo, il giovane ha reso piena confessione, confermando la ricostruzione dei fatti secondo la quale il giovane si era recato presso l’abitazione della vittima e, al termine del l’ennesima discussione, lo aveva colpito mortalmente al torace e alla schiena con due fendenti. Il fermato specificava anche che l’omicidio era maturato per motivi dovuti a forti contrasti personali e caratteriali sorti da tempo con la vittima. Dopo le formalità di rito, Luca Gentile è stato associato alla casa circondariale di Salerno, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui